I sindacati locali del comparto industria lo hanno detto ai segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri impegnati a Cagliari nel Labour 7: “Con o senza Glencore la Portovesme srl deve andare avanti.
Il governo deve aiutarci: non può parlare di produzioni strategiche e poi non attuare politiche industriali adeguate. Attenzione: una volta che un impianto si spegne non si riaccende più”, hanno spiegato in un incontro che si è svolto a margine dei lavori al T Hotel di Cagliari.
Lo scenario futuro dipinto dalle tre sigle è chiaro: “Glencore vuole continuare a produrre piombo e zinco, ma non in Sardegna”. Interviene un lavoratore, rappresentante Rsu: “Mi hanno detto che potrò lavorare in Spagna – ha protestato Fabrizio Floris – ma io a 60 anni non posso lasciare la famiglia e andare in Spagna. Mi sono rifiutato di lasciare la mia terra a 18 anni, figuriamoci ora”. I segretari sardi di Filctem, Femca e Uiltec hanno parlato anche dell’incontro avuto nel pomeriggio con la ministra del Lavoro Marina Calderone nella sede della Direzione provinciale del lavoro. “Vorremmo non parlare di ammortizzatori”, questo il messaggio.
“Si sancisce la fine della produzione italiana di piombo e zinco – ha spiegato Emanuele Madeddu, Cgil: siamo di fronte a una delocalizzazione europea. Il Governo deve richiamare Glencore alle sue responsabilità. Fate qualcosa”, ha detto riovelgendoi ai tre leader nazionali. Bombardieri ha garantito: “Conoscevamo la situazione ma quello che è successo nelle ultime ore è inaccettabile: basta chiacchiere, servono fatti: il governo chiami l’azienda e trovi una soluzione”.
“Massimo impegno su questa complicata vertenza – ha detto Sbarra – con Governo e Palazzo Chigi: non possiamo farci portare a spasso da un’azienda e poi subire questo voltafaccia. Conta molto l’unità tra di noi e il coinvolgimento dei territori a protezione del percorso. La Sardegna ha già dato: qui non si spegne nulla”. Landini all’attacco: “Se Glencore non cambia decisione è finita. Ma se si vuole far cambiare idea alla Glencore bisogna portare l’azienda al tavolo. Non c’è molto tempo: nelle prossime ore bisogna subito fare qualcosa”.