L’ex carcere di Oristano in piazza Manno ha aperto oggi le sue porte.
Destinato a diventare la nuova sede della Prefettura e ad ospitare spazi museali accessibili al pubblico, il vecchio carcere è al centro del concorso di idee lanciato dall’Agenzia del Demanio.
Un progetto che segna un passo fondamentale per restituire un’area dismessa di grande valore storico-artistico, estesa su circa 7.800 mq e situata in una zona strategica della città con grandi potenzialità di sviluppo.
Questa mattina il primo sopralluogo con le autorità locali, il direttore Servizi al Patrimonio dell’Agenzia del Demanio Massimo Babudri e la direttrice regionale Rita Soddu: un’occasione per visitare il bene e conoscere nel dettaglio le modalità di partecipazione al bando.
Un secondo open day è in programma per il 29 aprile, alle 11. L’obiettivo principale – spiegano dall’Agenzia del Demanio – è garantire la perfetta integrazione delle nuove funzioni pubbliche nel contesto urbano circostante, rispettando l’identità di Oristano attraverso una riqualificazione inclusiva che soddisfi le esigenze amministrative, la sicurezza e la socialità. Saranno realizzati uffici moderni, luoghi di cultura e di aggregazione, efficienti sia dal punto di vista funzionale che della sostenibilità energetica e ambientale.
Il trasferimento della Prefettura all’interno dell’ex carcere risponde all’esigenza dello Stato di ridurre la spesa pubblica, chiudendo la locazione passiva di via Beatrice d’Arborea, con un risparmio annuo di circa 248mila euro.
I partecipanti al concorso dovranno elaborare un masterplan per l’intera area, definendo la distribuzione degli uffici all’interno dei fabbricati, comprese le sale ad uso speciale, gli archivi, il front office e gli altri ambienti indicati nel quadro esigenziale. Sarà necessario prevedere un nuovo utilizzo dell’edificio “ex alloggi di servizio”, valutando la trasformazione o l’eventuale demolizione. Dovranno individuare un’area all’interno dell’ex ala detentiva per la creazione di uno spazio della memoria e potranno realizzare eventuali nuove volumetrie. La configurazione e il nuovo utilizzo delle corti esterne dovranno includere la creazione di spazi ad uso pubblico e l’integrazione delle aree cortilizie con la piazza e la viabilità circostante. Sarà importante considerare i flussi di utenti e personale, i percorsi pedonali, gli accessi e i percorsi carrabili compatibili con la viabilità esistente.
Il progetto dovrà includere il recupero della Casa Vecchia, un edificio residenziale risalente al 1850 che si sviluppa su due piani. Il costo totale dell’intervento non potrà superare i 22,5 milioni di euro.