Grazie alla donazione di cuore, fegato, polmoni e reni prelevati da una persona di sessant’anni deceduta per una lesione encefalica acuta irreversibile, cinque pazienti del Veneto, della Toscana, del Piemonte e della Sardegna hanno ora una nuova speranza di vita.
Il prelievo multiplo di organi effettuato nei giorni scorsi all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia è il primo del 2023 effettuato in Gallura.
L’attività è stata avviata dalla Asl attraverso la Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione, in coordinamento con il centro regionale trapianti che ha allertato diverse équipes chirurgiche dalla Penisola e dalla Sardegna.
“Quando avviene un prelievo d’organi le prime persone da ringraziare sono i familiari che in un momento di grande dolore hanno la forza di dimostrare generosità verso pazienti che senza trapianto avrebbero poche speranze di vita”, sottolinea Fabienne Fonnesu, coordinatrice locale dei prelievi d’organo.
In Italia ci sono circa ottomila persone in attesa di ricevere un organo.
“Quando nelle nostre strutture si registra una morte encefalica, attiviamo le procedure di legge. Grazie alla collaborazione tra il Coordinamento locale e il centro regionale trapianti, le équipes chirurgiche effettuano il prelievo degli organi ritenuti idonei presso il blocco operatorio dell’ospedale Giovanni Paolo II. Successivamente gli organi prelevati dal donatore saranno trapiantati nei riceventi, compatibili, in lista d’attesa. In tutto questo processo è fondamentale il grande lavoro di squadra che si crea tra il personale della Rianimazione, del blocco operatorio e tutti gli specialisti della Radiologia, della Cardiologia e del Laboratorio Analisi che intervengono nelle diverse fasi”, ricorda il direttore della Anestesia e Rianimazione, Roberto Passaro.