‘Preraffaelliti. Un Nuovo Rinascimento’ è il tema della mostra proposta dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì che si svilupperà negli spazi del Museo Civico San Domenico dal 24 febbraio al 30 giugno 2024.
Il profondo impatto dell’arte storica italiana sul movimento preraffaellita è un tema non ancora approfondito in Italia, a Forlì verrà indagato affiancando alle opere britanniche i modelli italiani con prestiti provenienti dai più importanti musei nazionali e internazionali. L’ampio percorso espone sia i capolavori degli artisti fondatori del movimento, John Everett Millais, William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti, che degli altri esponenti chiave come Edward Burne-Jones, Ford Madox Brown e Frederic Leighton. Oltre 300 opere, tra cui dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli, per un racconto inedito curato da Francesco Parisi, Liz Prettejohn e Peter Trippi, con la direzione generale di Gianfranco Brunelli.
Nell’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento alcuni giovani artisti ribelli crearono, nel 1848, la Confraternita preraffaellita con lo scopo di rinnovare la pittura inglese che consideravano in declino a causa delle norme eccessivamente formali e severe imposte dalla Royal Academy. John Everett Millais, William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti, fondatori della Confraternita, rifiutavano le convenzioni della grande arte italiana rinascimentale, in primis Raffaello, promuovendo un ritorno alla purezza dell’arte medievale. I preraffaelliti attinsero dunque a un’ampia gamma di influenze ed elementi storici, seppur senza distinguerne in modo rigoroso le varie epoche. Il movimento tuttavia non fu solo un mero ritorno reazionario agli stili del passato, quanto piuttosto un progetto visionario che trasformò le opere di questi artisti in qualcosa di decisamente moderno.