Le divinità dell’era digitale rappresentate in in una mostra che unisce arte e Intelligenza artificiale. È l’idea del collettivo artistico Them guidato dal direttore artistico Andrea Concas, con una curatela speciale: quella dell’IA. Un’iniziativa promossa da INNOIS, con Opificio Innova e Fondazione di Sardegna e la cui portata innovativa è stata presentata in Piazza Montecitorio 116 a Roma, nella Club House di CEOforLIFE, alla presenza di giornalisti, critici, rappresentanti delle istituzioni nazionali ed estere.
Si chiama “Gods of the Digital Age” e rappresenta un’esperienza unica che combina arte e intelligenza artificiale, esplorando temi del passato, presente e futuro. Una vera e propria ART&AI experience in cui, per la prima volta in Italia, vengono messi in relazione il mito greco-romano, l’estetica rinascimentale e i temi legati all’intelligenza artificiale. “Gli artisti del nostro collettivo – ha sottolineato Domenico Fragata di Them – hanno reinterpretato simboli e stili di maestri come Botticelli e Caravaggio, utilizzando l’IA per creare opere in cui le figure mitologiche sono composte da codice HTML. Questo connubio tra cultura antica e linguaggio digitale sollecita riflessioni sulla percezione umana del divino e del mistero”.
“Una mostra – ha evidenziato Raimondo Schiavone, presidente del CdA di Opificio Innova – che ha anche un forte carattere educativo perché il nostro obiettivo è educare le nuove generazioni a un uso etico e consapevole dell’Intelligenza Artificiale. Il linguaggio dell’arte è certamente uno dei più significativi per introdurre i giovani a questo mondo pieno di potenzialità. Del resto, una delle missioni caratterizzanti di Opificio Innova è proprio quella formativa: fino a oggi abbiamo svolto laboratori di robotica educativa con oltre 8.000 studenti delle scuole sarde. Siamo diventati un modello nazionale per l’apprendimento, attraverso questa metodologia didattica, delle cosiddette materie STEAM”.
La mostra esplora anche il ruolo degli oracoli e delle profezie nell’era digitale, presentando l’uomo contemporaneo come “Tecno Sapiens”. Divinità classiche assumono nuovi significati come archetipi digitali, offrendo visioni profetiche sulle sfide e opportunità attuali. Soprattutto mettono in guardia dai pericoli, e offrono le coordinate per navigare nel mare digitale con prudenza e senso di responsabilità.
“Oltre 100 metri quadri di pareti espositive immersive, sale interattive e schermi touch – ha ricordato il curatore Andrea Concas – promettono esperienze uniche per i visitatori. L’obiettivo è esplorare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla nostra vita quotidiana, dall’educazione dei bambini al supporto nel lavoro e nella cultura. L’intelligenza artificiale è presentata come una forza onnipresente che sta rivoluzionando il futuro, con l’arte che assume ancora una volta il ruolo di avanguardia nel raccontare queste trasformazioni. Vogliamo far comprendere al pubblico come l’IA possa influenzare positivamente vari aspetti della vita, preparando tutti noi a cogliere le innovazioni di domani.”