Presentato a Cagliari il libro: “La politica degli animali”, scritto da Gianluca Felicetti

Anche gli animali hanno una loro missione e avere una visione obiettiva del loro preziosissimo e imprescindibile ruolo, garantire loro la massima cura e tutela è un imperativo che nasce dalla nostra consapevolezza etica e non antropocentrica, consolidata da più di 45 anni di campagne per i diritti gli animali.

Di questo si parla ne “La politica degli animali” (People edizioni) di Gianluca Felicetti che racconta decenni di battaglie per gli animali, tra manifestazioni, proposte di legge, comunicati stampa e liberazioni di animali: un percorso che sembra ieri ma racconta anche cambiamenti importanti nel modo di fare attivismo.

“Negli anni ‘90 riuscimmo a portare nella Capitale più di 50.000 mila persone in due straordinarie manifestazioni per i diritti degli animali: oggi la partecipazione è mediata dai social ed è dettata, e sostenuta, dalla velocità di un click di condivisione.

Grazie a noi l’Italia (2002) è stata il primo Paese in Europa a bandire l’importazione e la commercializzazione delle pellicce di cani e gatti, poi (2006) grazie alla nostra campagna viene approvato il primo Decreto in Italia che vieta l’importazione di pelli e derivati di foca e, più di recente, abbiamo messo fuorilegge gli allevamenti di visoni in Italia e stiamo lavorando per ottenere un divieto europeo.

Nel 1978/1980 abbiamo depositato in Parlamento le prime proposte di legge per l’abolizione della vivisezione e la tutela degli animali: il “cuore” della nostra missione, che ci ha portato a liberare molti animali, tra i quali gli oltre 2600 cani beagle di Green Hill, affidati e salvati, fino a ottenere la clamorosa chiusura, in Italia, di questa “fabbrica di beagle” e la condanna definitiva dei vertici dell’azienda per maltrattamenti e uccisioni di animali.

E poi il progetto nell’Isola carcere di Gorgona, con la sua straordinaria valenza sociale: non si tratta solo di campagne LAV ma di testimonianze di “una forza in movimento” alimentata da una visione antispecista, sempre più condivisa.

Ebbene sì “la questione animale è anche una questione sociale”, quindi dovrebbe interessare l’intera società dai politici ai cittadini ai mezzi d’informazione. I diritti appartengono ad ogni vivente: non solo a noi umani ma alla natura, agli animali, coltivare questa visione significa non solo avere un approccio – quanto mai urgente – di equità, ma soprattutto preservare “la vita”, nostra, delle generazioni future, del pianeta”, scrive Felicetti, Segretario Nazionale della Lav.

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