Presidio d’emergenza per la Palestina a Cagliari

“Nella notte di martedì 18 marzo l’entità sionista, in accordo con gli USA e con la complicità europea, ha ripreso la sua guerra di sterminio a Gaza, uccidendo 970 persone in 48 ore, in gran parte bambini e donne, causando un grandissimo numero di feriti e portando il numero totale dei decessi accertati dal 7 ottobre 2023, a 49.547 (dati del Ministero della Salute di Gaza di mercoledì 19 pomeriggio)”, affermano gli attivisti filo palestinesi.

“USA e Israele hanno continuato a colpire non solo la Palestina, ma anche Libano, Siria e Yemen”…”Contestualmente la Cisgiordania è messa brutalmente a ferro e fuoco in una delle operazioni militari più violente dalla Seconda Intifada, che si sta concentrando nei campi profughi a nord della Cisgiordania, specie a Jenin, Tulkarem, Nablus e Tubas. I palestinesi stanno resistendo contro questa escalation volta all’annientamento, alla deportazione e all’annessione di altri territori”, prosegue la nota.

“Anche durante la tregua a Gaza, USA e Israele hanno bloccato l’ingresso di qualsiasi aiuto umanitario e mantenuto il black out dell’elettricità”…”E ora le forze di occupazione israeliane hanno lanciato un’operazione di terra, tagliando in 2 la striscia per meglio controllare il territorio. Il criminale di guerra Netanyahu promette che questo è solo l’inizio, seguiranno ulteriori azioni di forza e intanto lancia intimidazioni contro gli abitanti di Gaza usando anche volantini in cui troviamo frasi come “la mappa del mondo non cambierà se spariscono tutti gli abitanti di Gaza””, scrivono gli attivisti del Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina.
“Dall’ultimo rapporto di una commissione indipendente ONU emerge con chiarezza in cosa si traduce questo controllo: non solo uccisioni ma anche torture sessuali e stupri, usati come strategia di annientamento nei confronti di donne e uomini palestinesi.
La Corte Internazionale di Giustizia lancia una coalizione globale (Global 195) per perseguire i criminali di guerra israeliani cercando le responsabilità attraverso l’intera catena di comando militare e politica, mentre il governo italiano persevera con la propria complicità nell’oppressione del popolo palestinese e nella repressione della sua resistenza, continuando a fornire appoggio politico, militare, economico e ideologico al terrorismo organizzato israeliano, incarcerando un partigiano palestinese, Anan Yaeesh e processandolo con altri 2 cittadini palestinesi”, per queste ragioni è stato promosso per sabato 22 Marzo dalle ore 17 un presidio e corteo da p.zza Costituzione.

Exit mobile version