Presunta truffa da 1,5 milioni con trading, sassarese a processo

Accusato di avere truffato una ventina di persone in tutta Italia ottenendo da loro in totale circa 1,5 milioni di euro, promettendo di far raddoppiare il capitale con investimenti nei mercati forex, un sassarese di 49 anni è a processo al tribunale di Sassari.

Secondo le accuse mosse dalla Procura, in seguito alla denuncia dell’Associazione vittime di truffe finanziarie internazionali (Afue), che ha creato una class action con le persone che si sono sentite raggirate dall’imputato, il 49enne ha conquistato la fiducia dei suoi investitori con promettenti annunci su un sito internet e sui vari social.

Annunci con cui proponeva un sistema di trading automatizzato di sua proprietà, in grado di generare performance finanziarie a doppia cifra.

Alle persone che acquistavano per decine di migliaia di euro il suo software, comprensivo di un pacchetto di lezioni da remoto, proponeva in seguito versamenti di denaro sul suo conto corrente, impegnandosi a investire le somme presso broker di valute finanziarie.

In questo modo avrebbe raccolto circa 1,5 milioni di euro. Soldi che, nonostante le ripetute richieste degli investitori, non sono mai stati restituiti, volatilizzati nel nulla.

Un sistema andato avanti per anni, dal 2017 al 2021, quando, fra i truffati e il 49enne c’è stato anche un tentativo di mediazione, nel quale aveva promesso di restituire i capitali investiti, salvo poi non mantenere l’impegno. Fra le vittime della presunta truffa ci sono persone di tutte le età e di ogni estrazione sociale: c’è chi ha perso i risparmi di una vita di lavoro, chi ha dilapidato la pensione dell’anziana madre, chi ci ha rimesso mese per mese lo stipendio.

Davanti al gup Anna Giuseppina Pintore sono già comparsi alcuni testimoni, fra cui i militari che hanno condotto le indagini. All’apertura del processo l’Afue, rappresentata dal presidente, Daniele Pistolesi, costituita parte civile e difesa dall’avvocato Enrico Conti, ha chiesto la citazione a giudizio anche degli istituti bancari in cui l’imputato teneva i propri conti correnti, ma la richiesta è stata respinta.

Nella prossima udienza saranno ascoltati altri testi, fra i quali tre delle persone truffate, che risponderanno alle domande del pm, Antonio Pala, degli avvocati di parte civile e della difesa.

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