Il territorio dell’Ogliastra e i suoi diversi portatori di interesse locali, pubblici e privati, saranno al centro del progetto di ricerca europeo “The HuT – Building a safe haven to cope with climate extreme” (Costruire un rifugio sicuro per far fronte al clima estremo) dedicato, in Sardegna, alla prevenzione degli incendi e inserito in un piano d’azione più ampio sugli eventi climatici estremi, che negli ultimi decenni stanno flagellando il pianeta.
Gli interventi, con una prima sessione di lavoro già fissata per il prossimo 9 novembre a Tortolì, prevedono il coinvolgimento delle amministrazioni locali e degli enti preposti alla gestione del rischio incendi, delle comunità e degli operatori economici: dagli imprenditori agricoli a quelli del settore turistico.
Il progetto è finanziato dal programma europeo Horizon Europe (https://thehut-nexus.eu/), mentre il coordinamento è in capo all’Università di Salerno e alla Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), che insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di BioEconomia (CNR-IBE) e a Confragricoltura Nuoro-Ogliastra seguiranno l’organizzazione dei lavori in Sardegna.
La scelta dell’Ogliastra, come area “dimostrativa” nell’ambito di realizzazione delle attività, si è concretizzata alla luce del ricorrente rischio di incendi boschivi, rurali e di interfaccia che caratterizza questa sub-regione dell’Isola.
L’ampia realizzazione del progetto, spalmata in numerose aree dell’Europa, prevede l’analisi delle diverse tipologie di evento climatico estremo: dalle ondate di calore agli incendi, dalle esondazioni ai rischi di dissesto idrogeologico.
Negli ultimi 40 anni si stima che, nel vecchio continente, la crisi climatica abbia causato qualcosa come 446miliardi di euro di danni, circa l’81% del totale dei danni causati dai pericoli naturali.