Nuovo anno scolastico in Sardegna con 5.515 studenti in meno.
Sono gli effetti della denatalità: eguagliato e battuto, sulla base degli ultimissimi dati, anche il record del 2022-2023 quando l’istruzione registrò 5.357 alunni in meno. Il trend è quello: dal 2014 al 2015 persi 35.208 studenti, meno 17 per cento. In totale saranno 176.667 contro i 182.182 dello scorso anno, i bambini e i ragazzi che prenderanno posto in classe a partire dalla prossima settimana: l’avvio ufficiale è fissato per il 12 settembre, ma l’autonomia consente qualche accorgimento o rinvio.
La scuola sarda si consola con l’inizio con il botto: a Cagliari il 16 settembre al Convitto nazionale ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Si apre un anno scolastico speciale – spiega all’ANSA il direttore scolastico regionale, Francesco Feliziani – Tocca infatto alla Sardegna l’onore di avere il presidente Mattarella che, al di là del ruolo importantissimo che riveste, è uno probabilmente dei presidenti della Repubblica più amati di tutta la nostra storia”. A Feliziani il compito di spiegargli come va la scuola sarda.
“Diró una cosa forse un po’ in controtendenza – annuncia – Vero che non tutto va sempre bene, non tutto è come vorremmo. Lo vediamo nella scuola, nella sanità, nell’ordine pubblico, lo vediamo come società italiana ed europea, ci troviamo sicuramente in un momento di grandissimi cambiamenti geopolitici, i problemi sono molti. Devo dire però che l’immagine che tante volte viene data e rappresentata della scuola italiana e della scuola sarda in particolare, non rispecchia la verità: ci sono tantissime realtà di eccellenza che molte volte vengono oscurate da notizie di cronaca: una delle sfide più grandi dovrebbe essere far emergere quanto c’è di buono”.
“Ne dico una soltanto: i progetti del Pnrr. Noi – ricorda Feliziani – abbiamo ottenuto qui in Sardegna dei risultati straordinari con il 100% di adesione ai progetti. Siamo andati anche meglio di regioni storicamente più efficienti della nostra. Quando si creano le condizioni per lavorare bene, la scuola sarda lavora molto bene”.
Gli alunni troveranno il prof e il maestro al loro posto per il 12? “Sicuramente la situazione è in linea con quella degli ultimissimi anni – risponde – cioè da quando è stato automatizzato il sistema delle immissioni in ruolo e delle supplenze. Qualche ritardo in più ci sarà sui posti di sostegno perché, non avendo tantissimi insegnanti specializzati, si dovranno coprire quei posti con lo scorrimento di graduatoria. Questo non dipende solo dall’Istruzione ma anche anche dal ministero dell’Università: il problema rimarrà fino a che non si riusciranno ad attivare dei corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno che controbilanci questa carenza, questo squilibrio tra domanda e offerta, ci sarà da soffrire un pochino”.
Prime polemiche e proteste dei docenti precari. “Ho ricevuto venerdì scorso i rappresentanti degli idonei del concorso 2020. Loro dicono – riassume Feliziani – noi abbiamo superato un concorso selettivo e adesso dopo soli due anni dalla fine del nostro ne viene bandito uno nuovo. Ma la necessità di fare dei concorsi successivi – chiarisce – è dato proprio dagli accordi che l’Italia ha preso con la Commissione europea per i finanziamenti del Pnrr, quindi è una necessità in cui come Italia ci siamo impegnati nei confronti dell’Europa”.
Capitolo edilizia scolastica: “La situazione in Sardegna credo che, rispetto al resto d’Italia, sia buona. Ci può essere qualche criticità giusto nelle zone più densamente popolate”, precisa. Entrano poi in vigore gli accorpamenti: ci sono state delle proteste e ci sono dei ricorsi pendenti al Tar. Feliziani rassicura: “Abbiamo mantenuto lo stesso numero di personale dove c’è stata unione tra due scuole. Quasi tutte poi, hanno il proprio dirigente scolastico titolare. Quest’anno ci sono solo 20 reggenze, di cui 12 nascono dal fatto che a 6 scuole non possiamo dare il dirigente per la deroga del 2,5%: Altre sei ancora sono rimaste scoperte perché il Tar ad agosto ha bloccato la procedura del concorso riservato per dirigenti scolastici: aspettiamo a settembre l’udienza di merito. A quel punto sarebbero solo 14 le scuole in reggenza. Ricordo che soltanto 2-3 anni fa, quando io sono arrivato, erano ben 70”.