Sono stati eseguiti per la prima volta nella sala di Emodinamica dell’ospedale San Martino di Oristano quattro interventi di valvuloplastica aortica, una terapia palliativa riservata a pazienti affetti da stenosi valvolare, che si effettua quando non è possibile procedere con la chirurgia tradizionale o con l’impianto valvolare aortico (Tavi) in via definitiva o nel breve periodo.
“Si tratta di una terapia riservata a pazienti estremamente complessi, che presentano un’ostruzione alla fuoriuscita del sangue dal cuore e continuano ad avere sintomi invalidanti anche dopo la terapia farmacologica – spiega il direttore della struttura di Emodinamica Stefano Mameli, che ha effettuato gli interventi, coadiuvato dai colleghi Maria Letizia Stochino e Valerio Mureddu e dall’equipe infermieristica – In questi pazienti interveniamo dilatando l’orifizio valvolare aortico, migliorando così la capacità del cuore di pompare il sangue in tutto l’organismo”.
Gli interventi sono stati eseguiti tutti su pazienti ultranovantenni che non potevano essere candidati alle terapie tradizionali.
“Nello specifico – chiarisce Mameli – queste procedure sono state realizzate su una paziente in attesa dell’impianto valvolare aortico Tavi, ricoverata in Medicina per un problema infettivo complicato da un quadro di insufficienza cardiaca; su una paziente anziana ricoverata in Ortopedia per frattura di femore che necessitava di un’anestesia generale per l’intervento e che non avrebbe altrimenti potuto sottoporsi all’intervento ortopedico; su un paziente di 93 anni in ottime condizioni generali, ma non idoneo sia all’intervento tradizionale che per la Tavi e in ultimo su un paziente di 92 anni già sottoposto due anni prima allo stesso trattamento”.