Prime crepa in maggioranza ad Alghero, Mulas pronto all’addio

Prima crepa nella maggioranza che guida il Comune di Alghero.

Il consigliere di Orizzonte Comune, Christian Mulas, ex Udc, presidente della commissione Ambiente, ha annunciato la fine dell’idillio con il sindaco Raimondo Cacciotto e con il coordinatore del partito, l’assessore regionale Franco Cuccureddu.

A spezzare l’incantesimo nato nella campagna elettorale delle amministrative del giugno scorso è stata la nomina di Antonio Cardin nel cda della Società In House del Comune di Alghero.

Un nome non gradito a Mulas, che spiega: “È con un senso di profonda indignazione, disillusione e amarezza che apprendo la nomina del sassarese Antonio Cardin nel consiglio di amministrazione dell’Alghero in house, nonostante le reiterate interlocuzioni con il sindaco Cacciotto, in cui avevo espresso con fermezza la mia totale contrarietà. La mia opposizione non ha nulla a che fare con la persona, ma con il tradimento di un percorso politico in cui ho investito tempo, impegno e passione, e che oggi vedo completamente vanificato”.

Un affronto che per Mulas non può essere digerito: “A quanto pare, il sindaco Cacciotto e l’assessore Cuccureddu si sono dimenticati delle loro stesse parole e degli impegni presi. O forse, più semplicemente, hanno preferito voltare le spalle a chi ha contribuito in maniera fattiva e decisiva a questa alleanza, sacrificando la propria credibilità per un obiettivo che, evidentemente, non era mai stato raggiungere il bene comune, ma solo il potere”.

Motivo per cui Mulas annuncia l’addio a Orizzonte Comune e alla maggioranza: “Non posso e non voglio continuare a lavorare a favore di un progetto che tradisce i propri alleati e soprattutto tradisce i cittadini che hanno creduto in un cambiamento che si sta rivelando solo una menzogna. Prendo atto delle scelte di Cacciotto e Cuccureddu e mi riservo di decidere il da farsi nelle prossime ore. Una cosa è certa: il mio impegno e la mia passione non saranno più al servizio di un partito che ha dimostrato, in maniera incontrovertibile, di non meritare né la mia fiducia, né quella dei cittadini che ho l’onore di rappresentare”.

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