Primo maggio: festa amara in Sardegna davanti Portovesme

Cgil, Cisl e Uil della Sardegna hanno scelto il piazzale davanti alla Portovesme srl per la manifestazione regionale dell'1 maggio,

Primo maggio: festa amara in Sardegna davanti Portovesme con i Golaseca, gli Skaoss e i Tazenda

Cgil, Cisl e Uil della Sardegna hanno scelto il piazzale davanti alla Portovesme srl per la manifestazione regionale dell’1 maggio, alla quale ha partecipato anche il cardinale Arrigo Miglio, arcivescovo emerito di Cagliari e amministratore apostolico della Diocesi di Iglesias.

Un piazzale diventato, nell’ultimo anno, simbolo della lotta per il lavoro come quello della fonderia di San Gavino.

Una festa amara per i 1500 operai che tra diretti e indotto, rischiano di perdere la propria occupazione in un territorio, il sud ovest della Sardegna già colpito da una crisi industriale da cui stenta a riprendersi.

“I numeri del mercato del lavoro in Sardegna non inducono all’ottimismo in questo 1 maggio”, dice il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante che nel giorno della festa dei lavoratori, che assieme ai segretari generali di Cisl e Uil dell’Isola, Gavino Carta e Francesca Ticca era presente all’iniziativa.

Secondo i dati del Centro studi della Cgil regionale, il tasso di occupazione nell’Isola è al 54,9%, un dato più basso della media nazionale e molto lontano dagli standard europei, mentre la disoccupazione è all’11,8%, quasi quattro punti sopra la media nazionale, con un livello di partecipazione attiva alla forza lavoro per nulla soddisfacente per i giovani e le donne.

Inoltre l’87% dei rapporti di lavoro attivati nel 2022 riguarda contratti a tempo determinato o a carattere stagionale.

Anche in Sardegna i tre sindacati hanno avviato il percorso di mobilitazione contro le scelte del governo su fisco, salari, pensioni, sanità e stato sociale, politiche industriali, percorso che vedrà tre diverse manifestazioni interregionali a maggio.

“C’è poco da festeggiare – osserva Renato Tocco della Uilm – dobbiamo rimarcare che c’è una fabbrica che attende risposte come anche i lavoratori. Bisogna trovare la volontà da una parte e dall’altra per arrivare a una soluzione”. Per Emanuele Madeddu della Filctem “È necessario convocare il tavolo tecnico deciso nelle scorse settimane. Chi ancora non ha nominato i propri rappresentanti lo faccia subito perché i lavori devono terminare entro il 30 giugno” .

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