“Mettiamo fine alla fabbricazione di ordigni di morte che in questo momento vengono inviate in israele per compiere il genocidio dei palestinesi, dopo essere state utilizzate per massacrare i civili nello Yemen”, denunciano gli organizzatori del presidio in programma giovedì 26 ottobre davanti al Tribunale di Cagliari.
“Non vogliamo che la Sardegna sia complice del massacro dei bambini, delle donne e di tutto il popolo palestinese, in quei giorni, grazie ad una semplice ricerca sul sito di Flightradar 24, alcuni di noi hanno potuto tracciare esattamente la partenza da Elmas di numerosissimi aerei cargo della Marina statunitense fino al loro arrivo alla base USA greca di Chania (isola di Creta). Non solo, ma è stato possibile facilmente verificare che nei giorni immediatamente successivi velivoli con identica tipologia decollavano ripetutamente da quella base per atterrare a Tel Aviv”, denunciano gli attivisti.
“E’ facile immaginare quale fosse la tipologia di merci che gli aerei USA hanno dislocato dalla Sardegna ad Israele, specie alla luce della sollecita rassicurazione di Biden di essere pronto a fornire a Netanyahu “tutto ciò di cui potrebbe avere bisogno””… “In base a tali premesse il pensiero non può che essere rivolto anche alla “nostra” RWM: RWM Italia che produce bombe per aerei da combattimento e proiettili per cannoni semoventi e per carri armati, dichiara di avere ordini per 509 milioni di euro”.
“Lo scorso anno l’azienda, che vanta già da tempo il trasferimento di tecnologia militare israeliana e attività di ricerca per mettere a punto testate da guerra a più elevata letalità, ha stipulato un accordo con il gruppo israeliano UVision Air Ltd per la produzione dei micidiali droni-killer (Loitering Munitions). Sappiamo come tali materiali bellici siano ampiamente utilizzati, oltre che nel corso delle esercitazioni in territorio sardo, direttamente sui palestinesi in Cisgiordania e sulla Striscia di Gaza (non solo prigione o campo di concentramento a cielo aperto ma anche poligono a cielo aperto dove Israele può testare dal vivo materiale tecnologico militare e armamenti sofisticatissimi prima di venderli con fierezza in tutto il mondo)”, proegue la nota.
“Giovedì 26 saremo in presidio al tribunale per sostenere le parti civili e ribadire che la fabbrica di bombe deve chiudere”, denunciano gli antimilitaristi.
Il processo penale contro 9 persone accusate di falso ideologico (artt. 479 e 483 del Codice Penale), anche in concorso fra loro (art. 110), nell’ambito di alcuni procedimenti edilizi relativi a nuovi reparti integrati, realizzati dalla ditta RWM Italia s.p.a. e destinati alla produzione di bombe da guerra, nei comuni di Iglesias e Domusnovas, si avvia alla conclusione.
Risultano imputati: Fabio Sgarzi (amministratore delegato di RWM), Leonardo Demarchi (funzionario tecnico RWM), Palmiro Palmas, Ignazio Pibia e Mauro Pompei (professionisti incaricati da RWM), Anna Rita Perseu e Lamberto Tomasi (funzionari del Comune di Iglesias), Elsa Ersilia Ghiani e Giuseppe Matzei (funzionari del Comune di Domusnovas).
Secondo il PM, le loro false dichiarazioni, sia amministrative che tecniche, hanno consentito alla RWM di realizzare, tra l’altro, i nuovi reparti di produzione, denominati R200 e R210 e il Campo Prove R140 (un’area a cielo aperto adibita alla prova di materiali esplodenti, con rilascio in atmosfera dei prodotti dell’esplosione).