Il carcere di Buoncammino ha ospitato la casa circondariale di Cagliari per circa 120 anni. Nel 2014 è stato chiuso e i detenuti sono stati trasferiti nel nuovo carcere di Uta. Oggi ospita “temporaneamente” gli uffici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna, gli archivi della Corte d’Appello e della Prefettura e la sede della Commissione per l’immigrazione. Ma le recenti dichiarazioni della direttrice dell’Agenzia del Demanio in Sardegna lasciano a intendere che lo si voglia destinare definitivamente a ospitare uffici pubblici.
“Abbiamo presentato un’interrogazione alla Camera, in Consiglio regionale e in Consiglio comunale per chiedere che l’ex carcere di Buoncammino diventi un bene comune, fruibile dalla collettività, come previsto dagli strumenti di pianificazione del Comune di Cagliari” dichiara la deputata Francesca Ghirra “Che l’edificio fosse nella disponibilità dello Stato aveva un senso finché ha mantenuto la funzione di carcere, ma oggi non più. Utilizzare una struttura monumentale come questa per uffici pubblici è completamente privo di senso”.
L’edificio si trova su uno degli 11 colli di Cagliari, al centro del grande parco storico urbano e di un distretto universitario di oltre 20 mila tra studenti, docenti e ricercatori. Secondo i Progetti guida del Piano Particolareggiato del Centro Storico di Cagliari, approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 126/2021, dovrebbe diventare un edificio multifunzionale, oltre che Museo di sé stesso, “condensatore” di una molteplicità di funzioni di animazione e servizio comune alla vita universitaria dei diversi poli e più in generale del campus urbano, di attività pregiate di ricerca e sviluppo integrato (incubatori, startup, fablab, coworking), e di servizio agli studenti e ai docenti in un quadro di internazionalizzazione (mense, foresterie, biblioteche) e di ambienti per l’animazione culturale (associazionismo studentesco e non, ambienti espositivi, libreria universitaria) in uno scambio di reciproca fertilizzazione con la città.
Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, evidenzia che “l’eventuale occupazione della struttura da parte di uffici statali decentrati avverrebbe in spregio a quanto previsto dallo Statuto speciale per la Sardegna, che all’articolo 14 stabilisce l’acquisizione al patrimonio regionale di tutti i beni dismessi di cui non sia più dimostrabile la valenza strategica per lo Stato. Per questo abbiamo chiesto al Presidente della Regione come intenda procedere per acquisire il bene e definire, di concerto con il Comune di Cagliari, la sua nuova destinazione d’uso”.
“L’ex carcere di Buoncammino sta in una delle posizioni maggiormente panoramiche di Cagliari e un suo riutilizzo coerente con le linee guida del PPCS è strategico per il nostro sviluppo sociale, culturale ed economico” conclude Matteo Massa, capogruppo dei Progressisti in Consiglio comunale, “sulla sua rinascita in chiave collettiva e aperta al tessuto urbano tutti i cagliaritani hanno sperato fin dalla chiusura del penitenziario. Collocarci uffici statali come dichiarato dall’Agenzia del Demanio sarebbe uno schiaffo alla volontà popolare e uno spreco delle potenzialità dell’edificio”.