Ieri sera al Caesar’s Hotel di Cagliari si è tenuta una affollata e partecipata assemblea pubblica, organizzata dal Partito Progressista.
È stata l’occasione per affermare l’urgenza di riunire la coalizione democratica, progressista, autonomista, e di sinistra per condividere un progetto unitario capace di dare soluzione ai tanti problemi dell’isola. Si tratta di affrontare le prossime elezioni regionali, amministrative ed europee con un messaggio di “rinascita” condiviso tra le forze politiche ma soprattutto con l’intera società sarda, con il mondo della cultura, della solidarietà, del lavoro e dell’ impresa.
Al dibattito, introdotto dal capogruppo Francesco Agus e coordinato dalla deputata Francesca Ghirra, hanno partecipato e sono intervenuti esponenti della politica, delle amministrazioni locali e della società civile. In particolare il segretario regionale del PD Piero Comandini, il coordinatore regionale del M5S Ettore Licheri, tanti esponenti delle istituzioni locali e dell’associazionismo. Giovani lavoratori e studenti. Presenti in sala esponenti di amministrazioni locali tra i quali il Sindaco di Quartu Graziano Milia e quello d’Iglesias Mauro Usai.
Sono stati affrontati i temi principali della crisi della regione focalizzando l’attenzione, in particolare, sui temi della sanità, dei trasporti e della mobilità interna, dell’ apparato burocratico. Si è sottolineata la crisi profonda delle istituzioni regionali, in primo luogo del Consiglio. Regionale mortificato dalla inconcludenza dell’attuale maggioranza.
In apertura è stato chiarito come “sia fondamentale iniziare subito, senza indugio, per definire un programma di netta discontinuità alla confusione amministrativa di questi anni” e di come “l’errore da non compiere sia quello di dividersi su ci debba essere la candidata o il candidato Presidente.”
Su questa linea è stato riscontrato un ampio consenso da parte degli esponenti delle forze politiche intervenute.
Nelle conclusioni, affidate a Massimo Zedda, si è ribadito l’importanza di politiche innovative tese ad affrontare la crisi della Regione. Una crisi demografica, economica e sociale acuita dalla Giunta Giunta regionale, incapace, confusa e sistematicamente subalterna alle centrali politiche romane .