Protesta Greenpeace, fango e rottami davanti alla sede Eni

Questa mattina la protesta degli attivisti di fronte alla sede dell’Eni a Roma con un grande cumulo di oggetti distrutti dalle recenti alluvioni avvenute in Emilia-Romagna e nello stato del Rio Grande do Sul (Brasile), ed il messaggio “Chi rompe paga”.

«Non possiamo più accettare che a pagare il prezzo degli eventi climatici estremi siano le persone che vedono la loro vita e il loro futuro messi in pericolo, mentre i giganti dei combustibili fossili continuano a fare profitti record con il loro business distruttivo», dichiara Federico Spadini della campagna Clima di Greenpeace Italia.

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