Agricoltori e pastori non mollano.
I presidi rimangono in tutta la Sardegna, da Cagliari a Olbia.
E dall’Isola cominciano i preparativi per la marcia su Bruxelles il prossimo 26 febbraio.
“Saremo un centinaio – annuncia all’ANSA il portavoce del movimento sardo dei trattori Roberto Congia – fermo restando il problema dei trasporti che ha penalizzato numericamente la nostra partecipazione alla manifestazione di Roma. Non escludiamo anche un altro viaggio nella Capitale. Noi siamo decisi: chiediamo risposte. E continuiamo a lottare fino a quando le parole non diventeranno fatti”.
Dopo il blitz di Bolotana (Nuoro) di ieri, è pronta a riprendere a pieno ritmo anche l’azione di protesta del presidio del porto di Cagliari: non si escludono nuovi blocchi delle merci in entrata e uscita dallo scalo. E passeggiate per le vie del centro con i trattori per ricordare che la mobilitazione continua.
Questa mattina, intorno alle 11, un lungo corteo di trattori ha sfilato nel lungomare di Olbia.
Sono partiti dal piazzale del porto Isola Bianca, dove da lunedì 12 febbraio stanno stazionando per protestare contro le politiche agricole e del comparto dell’allevamento portate avanti dall’Unione Europea, considerate inique e sfavorevoli nei loro confronti.
Il corteo, pacifico e autorizzato, ha proceduto a passo lento fino alla rotonda dell’aeroporto Costa Smeralda, creando disagi e rallentamenti del traffico cittadino. Un percorso simbolico che unisce il porto e lo scalo aeroportuale del nord dell’isola.
“Senza allevamenti non c’è futuro”, continuano a dire è a scriverlo sui loro striscioni di protesta. I trattori continueranno a stare nello spiazzo del porto olbiese finché non riceveranno delle rassicurazioni concrete.
“Abbiamo deciso di fare un passaggio all’interno della città perché abbiamo necessità che le persone e le istituzioni ci vedano – ha commentato Agostino Asara, giovane allevatore gallurese che ha preso parte alla protesta accompagnato anche dal nonno – Siamo fermi al porto da lunedì scorso ma dobbiamo farci sentire ancora di più”.