Protezione civile insegna le buone pratiche in caso di disastri

Un corso per gli operatori dell’informazione, tre giorni di open day e giornate di sensibilizzazione, in tutti i territori dell’isola.

Sono le iniziative sarde della Settimana nazionale della Protezione civile, organizzate dall’assessorato regionale dell’Ambiente e dalla Protezione civile regionale, dal 9 al 15 ottobre, in concomitanza con la ‘Giornata internazionale per la riduzione dei disastri’ indetta dall’Onu per ogni 13 ottobre.

La campagna punta sulla comunicazione alla cittadinanza delle buone pratiche di Protezione civile e sui corretti comportamenti da mettere in atto quando si è di fronte a un disastro, come incendi, alluvioni o terremoti, oltre a far conoscere le attività della Regione nel campo.

“Una settimana ricca di momenti di approfondimento per aprire le porte delle nostre attività e sensibilizzare all’attività di prevenzione – ha spiegato l’assessore dell’Ambiente Marco Porcu durante la presentazione dell’iniziativa -. In un sistema complesso la parte di ciascuno di noi è importante, per questo oltre ai cittadini, coinvolgeremo pure il mondo della scuola, della ricerca, la pubblica amministrazione, le professioni e il mondo del volontariato”.

Lunedì 9, a Cagliari, si terrà una sessione dedicata alla formazione dei giornalisti, in collaborazione con l’Associazione della Stampa sarda, per approfondire le tematiche legate alla comunicazione in emergenza, insieme ai funzionari della direzione generale e dell’ufficio stampa del Dipartimento nazionale. Mercoledì 11, un incontro sullo stato della pianificazione comunale di protezione civile, e sabato 14, l’incontro dedicato all’analisi dei gemellaggi sull’antincendio boschivo, che si sono svolti negli scorsi mesi di luglio e agosto in Sardegna.

Nelle due giornate finali (sabato 14 e domenica 15), i volontari, comunicatori delle organizzazioni di protezione civile, incontreranno i cittadini all’interno dei gazebo gialli presenti in decine di piazze dell’Isola per la campagna “Io non rischio: buone pratiche di protezione civile”.

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