All’ospedale Santa Maria della Mercede di Lanusei non nascono bambini da tre anni e le madri ogliastrine, dal 18 settembre 2021 data della prima la prima chiusura, sono costrette a lunghi viaggi nei vari ospedali dell’Isola.
L’assocazione #giulemanidallogliastra, dopo anni di lotte per difendere l’ospedale del territorio, torna alla carica per difendere il diritto alla salute e annuncia “un autunno di lotta fino alle proteste più estreme”.
“Tutta la popolazione ogliastrina non smetterà mai di difendere il diritto a nascere, crescere, vivere e morire nel suo territorio – scrive in un comunicato Adriano Micheli leader dell’associazione -.
Diritto che ci viene negato da troppo tempo, prepariamoci a un ennesimo autunno di lotte per difendere un diritto costituzionale che ci viene negato.
L’Ogliastra deve avere gli stessi diritti di tutti i cittadini del mondo”.
Micheli ricorda le battaglie fatte sin qui e le risposte mai arrivate dalla classe politica regionale: “Ci hanno riempito di balle, di parole, di promesse ma le gravide ogliastrine continuano assieme alle loro famiglie a dei calvari senza fine – prosegue il componente dell’associazione -. E’ incredibile come in tre anni non si sia riusciti a mettere fine al disagio.
Chiediamo con forza alla politica regionale e locale di mettere fine al problema. La lotta non ci spaventa abbiamo già in mente azioni che coinvolgeranno tutte le comunità, chi di dovere si metta una mano nella coscienza”, conclude Micheli.