Raccolta di firme per una nuova legge elettorale sarda: SarDegna Iniziativa Popolare si mobilita: ecco dove firmare

Nel 2024, per la terza volta, i cittadini sardi sono stati costretti ad andare al voto per le elezioni regionali, con una legge elettorale indegna di una democrazia.

Per effetto della doppia quota di sbarramento che non ha eguali in nessun paese che ambisca a definirsi democratico e del premio di maggioranza che, come è evidente, si traduce automaticamente in un danno alle minoranze, più di 60.000 sardi, tra quel 52% degli aventi diritto che è andato a votare, non hanno alcun rappresentante in Consiglio Regionale.

Sono il 9% dei cittadini che, rifiutando l’astensione, si sono recati al voto, ma si sono visti negare il diritto fondamentale alla rappresentanza.

Votando la legge elettorale oggi in vigore in Sardegna i due grandi schieramenti, quello di centro-destra e quello di centro-sinistra, hanno messo a punto un sistema che li vedrà avvicendarsi a lungo al governo della regione impedendo che altre istanze, pur fortemente presenti nella società sarda, trovino rappresentanza in Consiglio Regionale.

Con questa legge indegna, nel 2013, si è costruito sostanzialmente un falso bipolarismo che pur non esistendo nella legittima complessità che arricchisce il pensiero politico dei sardi, si materializza artificiosamente nel momento in cui si compone il Consiglio regionale il quale, al contrario,

per conservare autorevolezza, non può essere così brutalmente escludente, ma deve rappresentare tutti.

L’elezione diretta dei presidenti, accompagnata dall’inevitabile premio di maggioranza, lungi dal consegnare ai cittadini maggiori spazi di rappresentanza, li ha di fatto espropriati completamente del diritto di avere consigli regionali rappresentativi e ha aperto la strada ad assemblee legislative improduttive, ostaggio di esecutivi sempre più forti. Consigli stabili, ma non per questo capaci di esplicare le azioni di governo necessarie alla Sardegna.

Oggi però, a distanza di più di 10 anni dall’approvazione della attuale legge elettorale e dal passaggio al presidenzialismo, risulta chiara a molti l’emergenza democratica e l’esproprio subito dal popolo sardo.

La vicenda della legge di iniziativa popolare Pratobello, sottoscritta da più di 210.000 cittadini, eppure ignorata dall’assemblea di Via Roma, ha evidenziato la distanza abissale tra il consiglio regionale e le istanze che si muovono potentemente nel popolo sardo e ha smosso ampie fasce di cittadini che hanno, con grande senso civico, individuato nella legge elettorale l’elemento centrale su cui agire per recuperare terreno sul piano dei diritti democratici e, di conseguenza, sul piano di tutti i diritti.

Per queste ragioni, è nata la rete denominata “SardDegna Iniziativa Popolare” che, in data odierna ha inviato a tutti i comuni della Sardegna i moduli per la sottoscrizione di una proposta di legge elettorale di iniziativa popolare che superi un presidenzialismo fallimentare, affermi il sistema proporzionale puro per l’elezione del Consiglio Regionale e introduca lo strumento della sfiducia costruttiva quale elemento di stabilizzazione.

INTERVISTA A  LUCIA CHESSA

 

LEGGI IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE

 

E’ possibile firmare i tutti gli uffici comunali della Sardegna e nei seguenti banchetti:

 

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