La situazione degli uffici giudiziari in Gallura e l’organizzazione della polizia giudiziaria a Olbia e in generale in Costa Smeralda, sono stati al centro di un vertice in Procura a Tempio Pausana tra il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, il questore di Sassari, Claudio Sanfilippo, e il procuratore di Tempio Gregorio Capasso.
Il questore ha annunciato il potenziamento dei commissariati di Olbia e Porto Cervo, con un aumento significativo di uomini.
“È già stato stabilito dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – ha precisato – si tratta solo di attendere l’arrivo effettivo del personale. In questo momento il commissariato di Olbia ha 60 uomini in totale, ma vorremmo portarlo a 90, mentre il commissariato di Porto Cervo, momentaneamente a Cannigione, dovrebbe arrivarne ad avere 45, quindi stiamo parlando sostanzialmente di un raddoppio”.
Per le prossime settimane è stata fissata una riunione del Comitato pubblico per la sicurezza con la prefetta di Sassari proprio per parlare nello specifico della Gallura. “La Sardegna – ha sottolineato il questore Sanfilippo – vive di due velocità, una velocità invernale molto più tranquilla e una velocità estiva, soprattutto in Gallura, molto impegnativa sotto tutti i profili. È giusto parlarne per tempo in modo da essere preparati e pronti per la prossima stagione estiva”.
Le criticità del palazzo di Giustizia di Tempio sono state riassunte dal procuratore Capasso, che da anni lamenta una carenza di organico e un sovraccarico di procedimenti sulle spalle dei pochi magistrati presenti. “Abbiamo chiuso il 2022 con circa 3.300 procedimenti pendenti a carico di noti, ne abbiamo introitato altri 4.500, questo significa un totale di 7.800 procedimenti nella Procura di Tempio. Ognuno di noi magistrati – ha precisato Capasso – ha gestito più di mille processi a testa. È chiaro che quando poi il legislatore giustamente chiede efficienza e tempestività nell’azione giudiziaria, diventa difficile. I processi non sono numeri – ha chiarito il capo della Procura gallurese – sono le storie e la vita delle persone. Un magistrato non può gestire mille fascicoli. A questo si aggiunge il discorso sul personale, perché noi abbiamo in organico 21 unità complessive, assolutamente adeguato. Insomma – ha concluso Capasso – non abbiamo le risorse per dare una risposta come la vorremmo dare”.