E’ salito a 40 vittime il bilancio dell’attacco israeliano alla tendopoli a Rafah, nell’area di Tal as-Sultan.
A darne notizia è l’agenzia di stampa Wafa – secondo quanto riporta Al Jazeera – citando fonti locali e aggiungendo che “la maggior parte dei morti sonno donne e bambini” e “molti sono stati bruciati vivi”. Decine i feriti che sono stati portati negli ospedali della zona che – secondo la Mezzaluna rossa palestinese – “non sono in grado di gestire questo gran numero di accessi”.
Medici senza frontiere riferisce che, a seguito dell’attacco aereo israeliano sul campo profughi, 180 feriti feriti e 28 morti sono stati portati al Centro per la stabilizzazione per pazienti con traumi supportato da Msf. “Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo”, ha detto l’infermiera italiana Gaia Giletta da Rafah.
Hamas ha affermato che i palestinesi devono “insorgere e marciare” contro il “massacro” compiuto dall’esercito israeliano a Rafah, nell’estremo sud di Gaza. “Alla luce dell’orribile massacro sionista commesso questa sera dall’esercito criminale di occupazione contro le tende degli sfollati, invitiamo le masse del nostro popolo in Cisgiordania, a Gerusalemme, nei territori occupati e all’estero a sollevarsi e marciare con rabbia contro il massacro sionista in corso contro il nostro popolo nel settore”, ha affermato il gruppo militante palestinese in una nota.