Ranucci: ‘A Report un altro caso su Giuli oltre a Spano’

Ancora polemiche e indiscrezioni dopo le dimissioni di Francesco Spano. “La vicenda Spano è una piccola parte dell’inchiesta in onda domenica a Report”, ha detto il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, a Un giorno da pecora su Radio 1, spiegando che “c’è un altro caso che riguarda Giuli”.

“Dopo quello che mostreremo qualcuno che non lo ama in Fratelli d’Italia può trarne forza – ha detto ancora -.

Il problema è: in base a quali requisiti Giuli è stato nominato ministro? Mostreremo alcune cose che ha fatto in passato, come ha gestito il Maxxi e il suo ruolo in questo secondo caso Boccia. C’è un altro caso simile al caso Boccia che non riguarda Spano, ma un ruolo che avuto anche Giuli”.

“La presidenza Maxxi targata Giuli: Un flop?”: si intitola così la nuova clip dell’inchiesta di Report, in onda domenica 27 ottobre alle 20.30 su Rai3, pubblicata sui social dal programma di Sigfrido Ranucci. Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il Maxxi, “ha aperto le porte nel 2010. In pochi anni – si legge nel post che accompagna il video – si è affermato come uno dei più importanti musei di arte contemporanea in Italia, con oltre 300mila biglietti venduti nel 2022. Numeri che però sono crollati durante la presidenza di Alessandro Giuli. Nel 2023, gli incassi dei biglietti sono diminuiti del 30% rispetto all’anno precedente, quando presidente era Giovanna Melandri”, passando – spiega il servizio – da 2,5 milioni di euro a 1,9 milioni. “Non se la passerebbe meglio il bilancio delle sponsorizzazioni: i soldi che i privati hanno dato al Maxxi per pagare mostre ed eventi sono passati da 1,2 milioni del 2022 a 600mila euro con Giuli”. Raggiunto da Giorgio Mottola, autore dell’inchiesta, il ministro della Cultura ha replicato: “I conti si fanno alla fine. Dovete ricordare, o potete ricordare, fate come volete, che al momento del mio insediamento ho ricevuto in eredità una programmazione che ho lasciato arrivare a conclusione. Come diceva qualcuno, i conti si fanno alla fine”.

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