“La società Olbia Calcio, preso atto dell’indagine della Procura federale per mezzo stampa, prende le distanze da qualsiasi accusa di comportamenti illeciti evidenziati nell’articolo.
Inoltre comunica che al momento non ha ricevuto nessuna comunicazione in merito dalle autorità competenti, quindi nelle prossime ore contatterà la Procura federale e si renderà disponibile per collaborare affinché venga fatta luce su una vicenda grave ed inaccettabile per un club internazionale che punta su giocatori e staff provenienti da tutto il mondo”.
E’ quanto precisa, in una nota pubblicata sul suo sito, l’Olbia calcio, che milita in Serie D, in merito all’indagine della Procura della Federcalcio su presunti casi di razzismo e scommesse, così come riportato oggi dal quotidiano La Repubblica.
L’indagine è partita da una denuncia via Pec di fatti gravi avvenuti negli ultimi mesi a Olbia – scrive Repubblica – dove da questa stagione milita anche il figlio di Francesco Totti, Cristian. Nel messaggio sono allegati anche audio e video a sostegno della denuncia: sarebbero stati ripresi episodi di razzismo e insulti a calciatori di colore. E minacce nei confronti di chi si ribellava a questi comportamenti. Sempre secondo Repubblica, la Procura sta indagando anche su un giro di scommesse illecite su partite alterate.
“Qualora fossero accertate responsabilità da parte di tesserati o collaboratori, la società come parte lesa prenderà tutti i provvedimenti necessari in ogni sede possibile – sostiene il club guidato dal presidente Guido Surace -. Se invece tali accuse risultassero false ed infondate, l’Olbia Calcio perseguirà i responsabili in ogni sede possibile civile e penale”.
Dal novembre 2023, il 70% delle azioni dell’Olbia è stato acquisito dal gruppo svizzero Swiss Pro Promotion.