Un settembre d’oro con significative presenze nelle strutture gestite dalla Fondazione Monte’e Prama guidata da Anthony Muroni.
I Giganti, le celebri sculture in pietra custodite nel museo archeologico di Cabras, ma anche gli altri importanti siti dell’Oristanese, hanno attirato un gran numero di visitatori: incassi già superiori all’intero 2023 e incrementi del 50% sull’ultimo anno pre-pandemia.
Già a fine settembre 2024 si registra un balzo da 661mila euro a 735mila, con circa 22.911 ingressi registrati e biglietti staccati per un valore di oltre 126mila euro.
Nell’ultimo mese la crescita rispetto allo stesso periodo del 2023, già record, è stata del 14,77% nelle presenze e del 18,76% negli incassi.
Buono anche il dato relativo ai primi nove mesi dell’anno: al 30 settembre erano 148.441 i biglietti emessi tra Museo civico, antica Città di Tharros, Torre di San Giovanni, sito di Mont’e Prama e ipogeo di San Salvatore, contro i 140.025 dello scorso anno (+5,6%): in questo caso incassi in crescita del 26,1% rispetto al 2023 e del 50,3% rispetto all’ultimo anno pre-pandemia.
Significativo la performance del quadrimestre estivo giugno-settembre, partito con i festival e le celebrazioni per il 50° dal ritrovamento del complesso di Mont’e Prama, proseguito con le Notti al Museo e l’istituzione del servizio Mont’e Prama link: 95.774 le presenze contro le 91.538 del 2023 (+4,6) e 510.224 euro gli incassi rispetto ai 419.799 del 2023 (+21,5) e ai 345.310 dell’ultimo anno pre-pandemia (+47,7).
Nel frattempo, la Fondazione annuncia l’apertura dei nuovi cantieri: il raddoppio della Sala del Paesaggio e il nuovo Parco urbano al Museo, il nuovo ristobar, il progetto Pnrr sull’accessibilità e la costruzione della nuova biglietteria e centro servizi a Tharros. Proseguono poi le collaborazioni con le maggiori istituzioni museali italiane e internazionali. A ottobre infine partono i primi progetti di ricerca con la prospezione dello stagno, autorizzati dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Città metropolitana di Cagliari e delle province Oristano e Sud Sardegna, che la Fondazione realizzerà in collaborazione con le Università di Sassari, di Cagliari e del Salento, oltre che con il Politecnico di Torino.