Graziano Milia non ha dubbi: “in Sardegna vincerà le elezioni chi avrà più capacità di portare dentro di sè le esperienze civiche che circolano nell’Isola”.
Il sindaco di Quartu Sant’Elena, indicato come uno dei possibili candidati alla presidenza della Regione nel campo largo del centrosinistra, parla di politica presentando in serata a Cagliari il suo libro “Non mi giro dall’altra parte.
Conversazioni libere in una Sardegna da ripensare e rigenerare”.
E mette subito le cose in chiaro: “Abbiamo valutato il momento, siamo sotto elezioni regionali e questa uscita poteva essere interpretata in quel senso.
No – sgombra il campo Milia – questo libro deve essere interpretato come un contributo a pensare a ciò di cui abbiamo bisogno. Nessuna candidatura – precisa – non c’è una candidatura: solo dare un contributo, porre dei problemi”.
E ancora: “Dal ’94 abbiamo due schieramenti che si combattono. Ma questo sistema ha prodotto qualcosa? Ci apprestiamo ad affrontare le elezioni nella stessa maniera. ma questo modo è un errore”. Ed ecco che riemrge la parola chiave: “Servono patti autonomistici con tutte le forze politiche che si impegnano ad esempio per tema delicato come la sanità. E’ mai possibile che si siano fatte nel giro di poco quattro riforme della sanità? Non è normale che si crei un tavolo per trovare delle soluzioni”.
Non sono mancate bordate al Pd: “Non perdono al partito democratico – chiarisce Milia – il voto finale sulla riduzione dei parlamentari. Io mi definisco un riformista. Comunista togliattiano per me significa dirr quello che penso”.