Regionali ’24, Sardegna chiama Sardegna lascia tavolo c.sinistra, mentre Liberu indica Renato Soru

Sardegna chiama Sardegna lascia il tavolo della coalizione del centrosinistra.

Il movimento, che nell’ultimo anno ha raccolto 1.200 adesioni ed è composto in media da giovani trentenni, parla di “mancato riconoscimento delle istanze politiche e metodologiche che, un mese fa, abbiamo posto come condizioni per un possibile accordo politico”, spiegano i portavoce Danilo Lampis e Nicoletta Pucci.

“Il riconoscimento politico che volevamo verificare entro la fine di settembre, alla base di un possibile accordo politico-elettorale, non c’è stato – analizzano -. Il tavolo politico è stato messo in stand-by a causa dei dissidi interni alle forze maggiori e a dinamiche da Manuale Cencelli. Non si è aperta in questo mese una discussione condivisa e trasparente sul profilo e sui nomi di una candidatura alla presidenza che a nostro avviso avrebbe dovuto rappresentare una rottura con vecchie dinamiche e poteri”.

Tra gli altri punti su cui non c’è stata risposta il movimento ricorsa la richiesta fatta “sul limite del doppio mandato per la composizione delle liste e l’istanza di non candidare persone (che svolgono o hanno svolto funzione di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio) con condanne, anche solo in primo grado, per reati contro la pubblica amministrazione. Non possiamo accettare la logica del ‘meno peggio’, né possiamo pazientare ancora verso scelte equilibriste o silenzi incomprensibili, pur di unirci ‘contro le destre’. Le persone sono stanche di tutto questo”, concludono.

Nel frattempo prende posizione anche Liberu che annuncia: “Oggi abbiamo partecipato al tavolo politico del centrosinistra chiamato per discutere sulla scelta del metodo di individuazione del candidato presidente.

Dopo lunga discussione e confronto è emersa la volontà della maggioranza di non ricorrere alle primarie del centrosinistra, metodo che Liberu ha sostenuto per primo e fin dal primo incontro quale strada democratica capace di riportare le persone ad interessarsi alla politica e al destino della propria terra.
Proseguiremo il nostro percorso nel Campo largo proponendo un nome deciso in Sardegna, il nome di una persona che in questo momento rappresenta il miglior collante per una coalizione che voglia davvero ricostruire la Sardegna devastata da anni di malgoverno. L’unico che, una volta eletto, sia realmente capace di difendere gli interessi della Sardegna in un confronto alla pari con lo Stato italiano e che allo stesso tempo sia capace di inaugurare un dibattito ampio volto ad innescare processi di autodeterminazione e autodecisione per il popolo sardo.
Questo nome per noi è Renato Soru, che ha già iniziato a portare il suo progetto nelle piazze e a confrontarsi con i cittadini, e col quale avremo modo dialogare sulla Sardegna di oggi e di domani in un confronto pubblico che si terrà sabato 14 ottobre a Nuoro”.
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