Non si sbilanciano i delegati delle forze politiche del centrodestra sardo sui nomi dei candidati: “Decideranno i tavoli nazionale e regionale”, ripetono all’unisono all’ingresso dell’hotel Flora di Cagliari dove si svolge il terzo incontro del tavolo, il secondo sul programma, tutti presenti.
L’unico a lanciare l’esca nel mare delle fibrillazioni sulla prossima guida della coalizione è Antonello Peru, delegato del Grande centro al vertice, che arriva provocatoriamente ad autocandidarsi: “Da Roma stiamo sentendo che c’è un po’ di confusione – sottolinea – c’è chi dice che i presidenti uscenti non si toccano e c’è chi dice che in base all’investitura popolare dovrebbero essere altri.
Ma se il criterio è quello dell’investitura popolare – azzarda – il sottoscritto per esempio è stato sempre il più votato, ha sempre coinvolto più gente nelle piazze, la scelta sarebbe d’ufficio – sorride -.
Ma noi pensiamo che il candidato migliore si debba scegliere in maniera condivisa in un tavolo, regionale in cui ci sono rappresentanti autorevoli delle sigle nazionali”.
Fausto Piga glissa sulla spinta di Fdi per Paolo Truzzu, e parla del programma le cui linee guida di fondo saranno decise oggi e poi sottoposte ai segretari dei partiti: “Non partiamo da zero, ci sono le basi di questa legislatura, più che fare un elenco dei problemi che bisogna migliorare, dobbiamo essere convinti di come farlo. Al centro dobbiamo sempre mettere la condivisione e un percorso comune per raggiungere un obiettivo: avere una Sardegna all’altezza dei sardi”.
Per la Lega si deve “ripartire dai temi che sono stati posti al tavolo di cinque anni fa – sottolinea Ivan Cermelli – e che ancora non sono stati portati a termine, come la sanità e i trasporti”. Sull’addio dell’ex assessore Mario Nieddu dal partito, in polemica per la gestione dei rapporti con gli alleati del Psd’Az, Cermelli fa gli auguri al collega e precisa che “la Lega non ha appaltato nulla a nessuno: ha fatto un accordo programmatico con il Psd’Az e rivendica quell’accordo fatto cinque anni fa, ora quell’accordo deve essere portato avanti”.
Per i sardisti, rappresentati da Mario Carboni, il programma deve poggiare le basi sulle nuove rivendicazioni con lo Stato, in particolare in tema di autonomia differenziata e premierato.
Per quanto riguarda il nome del candidato scontata la risposta: “Se il cavallo corre bene non va cambiato”.