Quattro domande, due minuti di tempo ciascuno per rispondere: è andato in scena il primo confronto pubblico tra i quattro candidati alla presidenza della Regione Sardegna, Alessandra Todde per il campo largo del centrosinistra a trazione Pd-M5s, Renato Soru con la sua Coalizione sarda, Paolo Truzzu per il centrodestra e Lucia Chessa per Sardigna R-esiste Il faccia a faccia è stato registrato negli studi di Rai Sardegna, condotto dalla giornalista Maria Spigonardo, e andrà in onda alle 13.15 su Rai Tre e alle 15.05 su Radio Uno.
Una tribuna di circa mezz’ora dove i candidati hanno potuto esprimersi sui temi individuati: trasporti, sanità ed energia.
La prima domanda è sulla decisione di scendere in campo.
“Ho scelto di mettere le mie competenze al servizio della Sardegna”, ha spiegato Todde, la prima a rispondere secondo un ordine estratto a sorte.
Soru invece ha chiarito: “La Sardegna merita di più di una scelta forzata tra la destra e il massimalismo e populismo del M5s”. Truzzu ha sottolineato di essere sceso in campo “perché i leader del centrodestra mi hanno proposto di guidare la coalizione. Ho accettato esclusivamente perché il mio mandato di sindaco era sostanzialmente giunto al termine”.
Chessa ha evidenziato che “era necessario offrire ai sardi un’alternativa credibile, nonostante una legge elettorale vergognosa che impedisce lo sviluppo delle minoranze”.
Su trasporti e continuità territoriale Todde propone “un modello misto che nei mesi di alta stagione sia con il libero mercato e con il supporto pubblico nei periodi di spalla”. Per Soru “si deve partire dalle norme europee, che sono chiare e note sin dal 2008, cui si può derogare con il diritto alla mobilità dei sardi”. Per Truzzu la soluzione passa per il governo nazionale: “Dopo 15 anni questo sistema mostra le sue crepe, è necessario un intervento per ripensarla insieme al governo e all’Europa”. Punta invece sulla continuità interna Lucia Chessa che mette in evidenza “le difficoltà del sistema viario sardo”.
Su sanità ed energia molti i punti in comune tra i candidati, con qualche distinguo per l’outsider Chessa. Todde, Soru e Truzzu ritengono fondamentale non procedere a una nuova riforma sanitaria ma sviluppare la medicina territoriale e intervenire su formino e reclutamento del personale medico. Per Chessa, invece, “serve una riforma radicale della sanità dopo le due disastrose fatte dalle passate giunte di centrosinistra e centrodestra”.
E se l’energia diventa campo di battaglia da slogan, in particolare tra Todde e Soru, il punto in comune è la creazione di un’Agenzia sarda per l’energia. Per Truzzu resta “fondamentale il metano in via transitoria”, mentre Chessa è convinta che “senza i comitati il problema della speculazione delle rinnovabili non sarebbe all’attenzione della politica regionale”.