Il centrodestra stringe sulla scelta del candidato alle Regionali del 2024 in Sardegna e la palla sembra ora essere in mano tutta a Fdi che alla ricandidatura del governatore uscente Christian Solinas ha sempre risposto con il nome del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.
Il partito della premier Meloni rivendica uno scenario mutato nell’Isola in questi cinque anni, ora Fdi è la prima forza dell’alleanza, mentre la Lega con il Psd’Az, ha perso il suo peso.
Lo ha ribadito la coordinatrice regionale ieri a Cagliari durante il congresso provinciale: “Oggi Fdi si candida come partito vincente e ha dalla sua il pieno diritto, e un dovere verso gli elettori, presentare una proposta”.
Toni meno duri del comunicato di tre settimane fa in cui scriveva senza mezzi termini che “non ci sono più le condizioni per la ricandidatura di Solinas”. Ma il partito di governo deve fare i conti con la Lega, il cui leader e vice premier Matteo Salvini continua a ribadire che “squadra che vince non si cambia” e preme ufficialmente per il segretario del Psd’Az.
A supportare la tesi e a tentare di spegnere le fibrillazioni nazionali scatenate dalla spartizione dei governatori delle 5 Regioni al voto nel ’24 (Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Umbria e Piemonte) è Forza Italia con il coordinatore nazionale Antonio Tajani. In un’intervista al Messaggero, oggi, precisa: “Seguiremo la prassi, com’è giusto. E la prassi è ricandidare gli uscenti. A meno che un partito non decida di sostituirlo”.
Sui rapporti con Fdi: “Non è questione di lottizzare. FdI ha tanti ministri e bravi presidenti di Regione. Non credo sia il momento di riaprire polemiche o cominciarle – sottolinea -. Se poi un partito decide di rinunciare per qualunque motivo ad una Regione è un altro discorso”. Ma per la scelta definitiva è possibile che si debba attendere il via libera alla Manovra nazionale.
Sul fronte opposto si mettono in campo gli ultimi tentativi di ricomposizione tra Alessandra Todde e Renato Soru che, dopo qualche botta e risposta a distanza, proseguono i loro rispettivi tour per la Sardegna. Dopo il faccia a faccia tra Progrressisti e Pd, la scorsa settimana in Consiglio regionale, senza risultati tangibili, se ne prepara un altro a giorni.
Difficile la ricomposizione delle posizioni tra i due schieramenti interni al centrosinistra che sembrano insormontabili. Da parte del Pd potrebbe essere in atto una manovra per riportare ‘a casa’ il partito di Massimo Zedda e Luciano Uras, ma il tentativo appare arduo.
Intanto si attende di conoscere la data ufficiale delle consultazioni, in una domenica tra il 28 gennaio e il 3 marzo 2024. Da Statuto speciale, il presidente Solinas dovrà emanare il decreto di indizione delle elezioni non oltre 45 giorni prima della data stabilita per le elezioni.