“Il tavolo regionale non ha raggiunto nessuna intesa unitaria e non ci sono al momento candidature ufficiali condivise che possano arrogarsi il titolo di coalizione di centrodestra, men che meno civico e sardista”.
Questa la posizione di Antonio Moro, presidente del Partito sardo d’Azione del governatore uscente Christian Solinas, sull’esito del vertice del centrodestra che a maggioranza si è espresso per la candidatura di Paolo Truzzu (Fdi) alla presidenza della Regione Sardegna.
“Con dichiarazioni ufficiali – ricorda – Forza Italia, la Lega, il Partito Sardo d’Azione e la Democrazia Cristiana hanno riaffermato il principio della ricandidatura dei Governatori uscenti in tutte le Regioni, inclusa la Sardegna”.
Il leader sardista – attuale assessore dei Trasporti nella giunta Solinas – parla di “fantomatiche votazioni” e contesta la provenienza delle preferenze espresse a favore di Truzzu (“sigle senza lista, liste in cantiere e senza alcun precedente elettorale in Sardegna”): “La realtà – chiarisce – è decisamente più complessa e certamente di segno inverso alle grossolane semplificazioni ripetute ossessivamente da qualcuno nelle ultime 24 ore, come se la litania delle bugie le trasformasse in verità”.
Fughe in avanti che, secondo Moro, stanno mettendo incoscientemente in pericolo il valore primario della coalizione, che evidentemente esiste e può dirsi tale solo se è interamente unita.
Una sua frazione, più o meno maggioritaria, non ha alcun titolo per rappresentarla nella sua interezza. Il Psd’Az – assicura – continuerà finché possibile a lavorare con grande senso di responsabilità per costruire un percorso unitario che porti a riconfermare nei prossimi 5 anni l’attuale formula di governo”.