Minacce, mobbing, intimidazioni, ma anche volgarità sessiste nei confronti delle lavoratrici: un clima irrespirabile quello del Teatro di Roma secondo le accuse delle maestranze della Fondazione capitolina finite sulle pagine dei giornali.
Il presidente del Teatro di Roma Francesco Siciliano vuole vederci chiaro e ha avviato un audit interno per fare luce su quanto è stato denunciato da lavoratori e sindacati.
“Ho convocato per domani l’Organo di Vigilanza del Teatro di Roma – fa sapere all’ANSA – per verificare e valutare la situazione all’interno della struttura, dopo gli articoli usciti sugli organi di informazione in questi giorni.
E’ una iniziativa – aggiunge – che in quanto presidente della Fondazione Teatro di Roma assumo a tutela e garanzia della Fondazione e di tutti quelli che vi lavorano”.
Da quanto emerso da una inchiesta di Fanpage di qualche giorno fa, infatti, tra i lavoratori dello spettacolo del Teatro di Roma – che gestisce l’Argentina, l’India, il Torlonia e presto anche il Valle – si respirerebbe un’aria pesantissima fatta di insulti, minacce, ricatti e sessismo. Tanto da spingere anche il Pd della Camera ad annunciare un’interrogazione al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Anche perché questa situazione, affermano i dem, “pare essere determinata dall’atteggiamento di Libersind, un sindacato autonomo di destra che organizza tutto il comparto del cosiddetto palcoscenico”.
Il presidente Siciliano ha espresso dunque la volontà di fugare ogni dubbio: “Ho intenzione – spiega ancora oggi – di sottoporre all’Organismo e allo stesso Consiglio di amministrazione la possibilità di affiancare in questo lavoro uno studio legale di primaria importanza perché sia svolto un audit serio e approfondito che accerti in maniera terza i fatti”.
Il caso del presunto mobbing al Teatro di Roma arriva a valle della polemica politica sulla governance della Fondazione.