Ha l’obiettivo di avvicinare le cure ai territori e alleggerire la pressione sui principali ospedali dell’Isola, la proposta di legge sulla sanità digitale presentata dai Riformatori sardi in Consiglio regionale.
“La telemedicina, la teleassistenza e l’utilizzo di strumenti come l’intelligenza artificiale e il metaverso sono il cuore di questa riforma – spiegano Umberto Ticca, capogruppo, e Aldo Salaris, consigliere e primo firmatario della proposta -.
Viviamo in una regione con caratteristiche uniche, dove la geografia, la densità abitativa e la qualità delle infrastrutture di trasporto impongono soluzioni ad hoc.
Con questa legge, vogliamo porre il cittadino al centro del sistema sanitario, offrendo un’assistenza che non richiede sempre e necessariamente lo spostamento fisico verso gli ospedali, ma che porta le cure direttamente nelle case delle persone, grazie all’uso delle tecnologie più avanzate”.
Nel dettaglio il testo prevede la creazione di Centri di risposta territoriale (Crt), una rete capillare di strutture altamente tecnologiche inserite nelle Case e negli ospedali di comunità, che dovranno essere un punto di riferimento per la gestione da remoto delle patologie croniche.
La copertura finanziaria è girata sui fondi Pnrr destinati alla realizzazione delle case di comunità.
“Vogliamo dare un contributo alla maggioranza, condividiamo la nostra proposta: siamo in ritardo, dobbiamo cominciare subito questo percorso innovativo e alleggerire il peso dai principali hub sanitari dell’Isola”, precisano i due proponenti.