L’Anci Sardegna è fortemente preoccupata per l’assalto delle multinazionali dell’energia e dà voce ai territori da tempo in allarme: “Anci chiederà al Consiglio regionale che in attesa del decreto del governo sulle aree idonee si approvi velocemente la legge di sospensione per 18 mesi, che ci dia il tempo di arrivare alla definizione delle aree idonee”.
La nuova presidente dell’associazione dei Comuni sardi, Daniela Falconi, ribadisce le istanze girate alle commissioni consiliari che stanno affrontando questa mattina l’esame del disegno di legge approvato dalla giunta sulle rinnovabili.
“Chiederemo anche che i territori vengano coinvolti in questo processo – aggiunge – e che siano totalmente coinvolti nel processo di decisione.
E poi, infine, serve una valutazione dell’impatto sulle future generazioni dell’energia che vogliamo, uno studio approfondito sulle reali necessità della nostra isola”.
L’Anci, che a livello nazionale siederà nella Conferenza Stato-Regioni che dovrà dare disco verde al decreto del governo sulle aree idonee, ha aperto la lunga lista di audizioni in corso nelle commissioni Governo del territorio e Industria riunite in seduta congiunta. A seguire i commissari ascolteranno i responsabili del Coordinamento dei comitati sardi che protestano da anni, le associazioni ambientaliste Gruppo di intervento giuridico (Grig), Italia Nostra Sardegna, Lipu Sardegna, Isde Sardegna. Nel pomeriggio prevista anche Terna e poi le associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri), i consorzi industriali della Sardegna, le associazioni di categoria come Confapi e Confindustria e il Comitato per l’Insularità.