Si sono dati appuntamento sotto la scalinata di Bonaria e hanno sfilato in corteo sino al palazzo del Consiglio regionale in via Roma a Cagliari: in circa 1.500, arrivati da tutta la Sardegna per iniziativa coordinamento dei comitati territoriali contro la speculazione energetica, hanno affollato il piazzale con le sculture di Nivola per una nuova manifestazione, “la più partecipata sinora” sottolineano.
Ma il fronte si è spaccato nelle ultime ore: dall’altro lato della piazza un gruppetto di manifestanti, in disparte, hanno gridato slogan contro la transizione energetica e le energie rinnovabili in toto.
Sono in contrasto con le posizioni del coordinamento dei comitati territoriali, giudicate troppo morbide. Proprio ieri due sigle autonome che riuniscono alcuni comitati, come Sa Defenza e il Comitato Ecologico Consapevole, avevano annunciato l’intenzione di disertare il corteo principale. “La verità è che la necessità della transizione energetica è una bufala gigantesca”, sostengono e che “il cambiamento climatico non esiste”.
E mentre in tutta l’Isola prosegue la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare definita ‘Pratobello ’24’, in piazza numerosi sindaci, con in testa quella di Fonni, Daniela Falconi, presidente dell’Anci Sardegna, si sono uniti al corteo. Come quello di Villanovaforru Maurizio Onnis, che da anni si batte contro la speculazione sui terreni dei suoi concittadini: “Abbiamo veramente bisogno di mandare al Consiglio regionale e alla giunta un messaggio chiarissimo: non è possibile lasciare strada libera agli speculatori”.
“Tantissime persone sono oggi a Cagliari per dire no alla speculazione e sì a una transizione energetica giusta che vada incontro alle esigenze delle comunità – spiega Falconi -, noi sindaci chiediamo che i territori vengano coinvolti, che si sappia esattamente quali sono i progetti in corso, quali in via d’autorizzazione, quali si vogliono realizzare e dove”.
Per la presidente Anci la moratoria approvata dall’Assemblea sarda “è stato assolutamente un passo indispensabile che ha messo un blocco a determinati progetti. Nel frattempo il Consiglio dovrà approvare la legge sulle aree idonee e arriverà anche la legge Pratobello: non possiamo ignorarla semmai migliorarla”.