Maggioranza compatta, tempi stretti per licenziare il ddl sulle aree idonee e applicazione dei regolamenti per l’iter della proposta di legge popolare ‘Pratobello ’24’ che sta terminando la fase della raccolta delle firme.
Sono tutti d’accordo i capigruppo del campo largo in Consiglio regionale che questa mattina hanno fatto il punto con la governatrice Alessandra Todde sulle prossime tappe.
“La proposta di legge sulle aree idonee deve arrivare in Consiglio ed essere approvata dall’Aula nel più breve tempo possibile – ripete Francesco Agus, numero uno dei consiglieri Progressisti – per ora la legge 5 di sospensione della realizzazione degli impianti sta portando dei risultati: sono solo 37 i cantieri che stanno andando avanti a fronte di centinaia e centinaia che invece sono stati bloccati”.
Sulla Pratobello ’24 “si seguirà alla lettera lo Statuto e le regole che impongono un iter prestabilito per la discussione delle leggi volute dai cittadini – chiarisce Agus -. In questo caso però la maggioranza non trascurerà il fatto che decine di migliaia di persone in questi giorni si stiano mobilitando e stiano trasmettendo a palazzi della politica un grande senso di malessere legato a soprusi che stanno avvenendo nel nostro territorio”.
Spetterà alle commissioni quarta e quinta (Ambiente e Attività produttive) che si riuniranno già nel pomeriggio, esaminare il testo quando arriverà in Consiglio, trovare convergenze e “individuare quali siano le parti necessarie oggi per ampliare il più possibile lo spettro di tutele nella nostra isola”. Per Roberto Li Gioi, capogruppo M5s, “il ddl della giunta non riguarderà esclusivamente le aree idonee, ma la transizione energetica in generale ed è un primo step di un percorso già delineato cui seguiranno il piano energetico regionale e l’agenzia regionale dell’energia”.
Più diretto il capogruppo del Pd, Roberto Deriu: “Lo scopo della maggioranza è far passare la paura ai sardi, cioè allontanare lo spettro delle speculazioni, del consumo di suolo e soprattutto della dipendenza energetica dell’isola – ha precisato -, rendere l’isola indipendente dal punto di vista energetico, ridurre drasticamente le emissioni nocive dovute alla produzione di energia e arrivare a un sistema condiviso di sfruttamento delle risorse naturali rinnovabili”.
La conferma dell’unità in maggioranza arriva dal presidente dell’Assemblea e segretario dem Piero Comandini: “Siamo compatti non solo sulla transizione energetica ma su un programma di lavoro chiaro e definitivo per il bene della Sardegna che riguarda l’energia, che riguarda i trasporti, che riguarda la sanità”.