“La Sardegna potrà essere protagonista della rivoluzione energetica” sul fronte delle rinnovabili: è l’auspicio espresso dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto in collegamento video al convegno ‘Tra normativa e sviluppo del territorio. Quale futuro per l’energia’, organizzato a Cagliari dall’assessora regionale all’Industria, Anita Pili.
“Il governo è impegnato – ha ricordato il ministro – nel potenziamento delle rinnovabili. Oggi la Sardegna consuma ancora il 75% dell’energia prodotta da idrocarburi, gas e soprattutto carbone”. Secondo Pichetto Fratin, l’esecutivo “è impegnato a favorire l’uscita dal carbone per la Sardegna con investimenti del Pnrr per oltre 1 miliardo di risorse da qui al 2026”.
Chiaramente, ha aggiunto, “si tratta di contemperare gli interessi di tutti, tutti legittimi”, in una fase in cui le comunità locali sono agitate da proteste contro il grande numero di richieste di autorizzazione all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La bozza del decreto sulle aree idonee per la realizzazione di nuovi impianti di rinnovabili è da venerdì sui tavoli della Conferenza delle regioni, che comincerà a esaminarla martedì pomeriggio. Per la Sardegna resta fermo l’obiettivo di arrivare entro il 2030 a una potenza minima da fonti verdi di 6,2 gigawatt: circa il triplo dell’attuale.
La conferma è arrivata a margine del convegno sul futuro dell’energia organizzato a Cagliari dall’assessorato regionale dell’Industria, a cui ha partecipato con un videomessaggio il ministro Gilberto Pichetto Fratin (nel servizio, le interviste al ministro Fratin e all’assessora dell’Industria Anita Pili).
Nel frattempo sono decine i comitati territoriali e regionali che si stanno opponendo ai progetti di speculazione energetica sia nel settore delle energie rinnovabili che quelle del gas e di altre fonti fossili. Tante le manifestazioni organizzate ed altre in programma nelle prossime settimane.
Dove si denuncia la responsabilità da parte della Regione Sardegna verso le politiche speculative voluta dal governo nazionale di Giorgia Meloni.