Una mossa attesa: la Regione Sardegna si oppone all’impugnazione da parte del governo Meloni davanti alla Corte Costituzionale della legge 5 (“Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”), la cosiddetta ‘moratoria sulle rinnovabili’, che sospende per 18 mesi la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici in tutto il territorio sardo.
Su proposta della presidente Alessandra Todde, la giunta riunita nel pomeriggio a Villa Devoto, ha deliberato di resistere in giudizio, comunica la giunta e aggiunge che “la rappresentanza e la difesa dell’amministrazione regionale è stata affidata, anche disgiuntamente, agli avvocati Giovanni Parisi, Mattia Pani e Andrea Secchi dell’Avvocatura regionale della Sardegna”.
Nella decisione di impugnare la norma sarda il Consiglio dei ministri ha anche chiesto, con un solo precedente, che si applichi immediatamente e in via cautelare la sospensione dell’articolo 3, il cuore della norma.
In attesa della decisione della Consulta, che potrebbe riunirsi per decidere quando prendere in esame la questione di costituzionalità nei prossimi giorni.
Nel frattempo la giunta accelera il lavoro sulla definizione delle aree idonee, con l’intento di portarla a compimento prima che intervenga un’eventuale sentenza di incostituzionalità: dopo i primi incontri con i sindaci, la prima bozza del testo è pronta e in queste ore la presidente Todde e la sua giunta la stanno condividendo con i leader dei partiti del campo largo in un vertice di maggioranza in Consiglio regionale.
Negli auspici della governatrice, la proposta potrebbe arrivare in giunta già domani.