Dopo tre mesi senza risposte sulla richiesta di un incontro al Mimit i lavoratori della Portovesme srl, nel Sulcis, riprendono la mobilitazione organizzando un sit-in davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma per giovedì 25 gennaio.
“Ancora una volta abbiamo sollecitato il ministero delle imprese e made in Italy affinché sia convocato al più presto il tavolo del gruppo di lavoro interministeriale per affrontare la vertenza Glencore Portovesme srl relativa agli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale – spiegano Emanuele Madeddu della Filctme Cgil, Vincenzo Lai della Femca Cisl e Pierluigi Loi della Uiltec, assieme alle Rsu – Come rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria al gruppo di lavoro del Mimit, già lo scorso 10 ottobre, constatato che la vertenza in oggetto non mostrava alcuna evoluzione positiva, abbiamo inviato una richiesta per la riattivazione dello stesso gruppo di lavoro sospeso lo scorso 4 luglio.
A distanza di tre mesi, lo scorso 10 gennaio è stata reiterata quella richiesta nel corso della quale sono oltretutto sopraggiunte alcune novità sulle quali crediamo sia opportuno e urgente fare il punto”.
I sindacati ricordano, infatti, che il 21 novembre scorso, la Portovesme srl ha comunicato che il progetto pilota Li Demo per la lavorazione della black mass da batterie non si farà nel Sulcis ma in un altro insediamento industriale fuori dall’Italia “a causa di iter procedurali non codificati dalla legislazione”.
Il Parlamento europeo ha approvato il Critical Raw Materials Act, la proposta della Commissione sui metalli critici per la transizione verde, “provvedimento centrale per il piano di riconversione della società Portoverme srl”.
Attualmente nei due stabilimenti della Portovesme Srl ruotano 580 lavoratori – dei quali 529 a Portovesme e 51 San Gavino – che si trovano in cig a rotazione.