Ruspe e operai di nuovo al lavoro nella di Cumbidanovu, a Orgosolo, e questa volta si punta a chiudere il cantiere simbolo in Sardegna delle opere incompiute – la costruzione iniziò nel lontano 1989 – entro tre anni.
Questa mattina la consegna dei lavori alla ditta Icm spa di Vicenza, che si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione e il completamento di una delle infrastrutture più importanti nell’Isola, decisiva per risolvere il drammatico problema della siccità tra la Barbagia e la Baronia.
Mille e 50 giorni, quasi tre anni, il tempo pattuito per la conclusione dell’opera e 110 milioni di euro l’importo stanziato fino alla fine dei lavori, a cui si sommano altri 34 milioni impiegati negli ultimi anni. La diga avrà una capacità pari a 13,32 milioni di metri cubi e sarà destinata alla fornitura d’acqua per gli usi irrigui di circa 2.800 ettari di terreni agricoli, per gli usi industriali con una portata continua di cinquanta litri al secondo nei Comuni di Orgosolo, Oliena, Nuoro, Orune, Lula e Dorgali e una piccola parte per la produzione di energia elettrica. Ma l’invaso sarà d’aiuto anche al Cedrino, qualora ci fosse carenza di acqua, potenziando così la rete della bassa Baronia, che quest’anno ha sofferto più di altri la siccità.
“Quella di oggi è una giornata memorabile per la ripartenza della diga che aspettiamo da più di 30 anni – spiega Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonificia della Sardegna centrale, ente appaltante della diga – E’ un’opera che ha un immenso valore per i paesi di Orgosolo, Oliena, Dorgali, ma anche per la città di Nuoro e i centri della bassa Baronia. Nel corso dei lavori verranno impiegate circa 100 maestranze tra operai e indotto, distribuendo quindi un capitale economico sul territorio e potenziando il capitale umano”.
Presenti alla consegna dei lavori anche il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu, la commissaria delle dighe Angela Catalano e l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Antonio Piu: “Ci sono 144 milioni di euro e 1.050 giorni di tempo perché si possa vedere l’opera realizzata che sarà fondamentale per molti paesi del Nuorese e della Baronia – ha sottolineato Piu – E’ un’opera che ha vissuto mille vicissitudini negli ultimi 30 anni e che vogliamo attenzionare particolarmente affinché stavolta i lavori vengano portati finalmente a termine”.
La diga di Cumbidanovu, che fa parte delle 379 opere incompite in Italia, ha avuto un percorso molto travagliato. I lavori di costruzione sono stati avviati nel 1989, ma problematiche di vario genere hanno visto succedersi tre differenti imprese senza mai risucire a compleatre i lavori, che furono interrotti definitivamente in seguito al ciclone Cleopatra nel novembre 2013, che distrusse, tra l’altro, l’intero cantiere. Per portare a compimento l’opera, il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale ha redatto, con la propria struttura, un nuovo progetto di fattibilità tecnico-economica propedeutico alla ripresa dei lavori.