Ritorna il Cabudanne de sos poetas a Seneghe, dal 26 agosto al 3 settembre

 

Ritorna a Seneghe il Cabudanne de sos poetas, dal 26 agosto al 3 settembre. Un luogo vitale d’incontro tra autori, autrici, lettori e pubblico, e vero presidio comunitario e culturale del Montiferru, che malgrado le enormi difficoltà, resiste. Purtroppo, questa diciannovesima edizione si terrà senza il sostegno di nessun finanziamento pubblico e senza il riconoscimento della Regione Sardegna che ha caratterizzato uno dei festival letterari più longevi della Sardegna per diciotto anni.

Il Cabudanne va avanti comunque, e continuerà ad essere una piccola perla culturale in Sardegna e nel mondo che pone al centro la poesia, la promozione letteraria, la vita nelle piccole comunità, la lettura. Aspetti che si riassumono bene nel titolo “Abitare i paesi” con l’illustrazione grafica a cura di Susanna Cubadda, artista e illustratrice seneghese. Un tema che si propaga all’interno di un programma in parte anomalo per chi conosce il Cabudanne. “Il festival incrocia l’anomalia di un programma che vede la poesia dialogare con la politica, la saggistica, la musica, gli appuntamenti dedicati alle tavole rotonde e l’arte. Lo fa con un indirizzo preciso: rimettere in discussione in ogni sua forma le politiche locali e nazionali che impattano spesso negativamente sui nostri piccoli paesi. Lo facciamo mettendo al centro la cultura come nostro solito – spiega Luca Manunza, presidente dell’associazione culturale Perda Sonadora che organizza il festival sin dalla prima edizione e che cura anche quest’anno la direzione artistica. Obiettivo specifico dell’iniziativa quindi è offrire un programma strutturale di valorizzazione, promozione, formazione e creazione di reti, mediato da contenuti culturali e attività artistiche di qualità riconosciuta. Il libro e la sua promozione rappresentano la “cassetta degli attrezzi” fondamentale per poter perseguire gli obiettivi prefissati.

La lettura, la crescita di un territorio e lo sviluppo di comunità, passano inevitabilmente attraverso la promozione del libro, nodo centrale di questo complesso processo di cambiamento. L’incontro con gli autori, la scoperta dell’altro vicino o lontano, lo sviluppo di curiosità̀ continuano ad essere veicolati attraverso un gesto tanto semplice quanto impegnativo: leggere.

“Il Cabudanne si terrà grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna che ha creduto nella nostra esperienza e grazie a una grandissima solidarietà dei Seneghesi, degli amici e delle amiche del nostro festival, degli autori e delle autrici e di tutti i nostri fornitori. Senza il loro supporto il festival non si sarebbe potuto tenere. Come molti sanno la nostra associazione è uno dei partner anche del bando Borghi vinto dal Comune di Seneghe lo scorso 26 giugno 2022. Purtroppo, anche in questo caso l’amministrazione comunale ha deciso di stralciare il nostro intervento con motivazioni false inviate circa due mesi fa al Ministero della Cultura. Uno stralcio di progetto che non solo ha messo in crisi il nostro lavoro, ma ha anche contribuito a inasprire gli animi della nostra comunità – prosegue Manunza – Riteniamo soprattutto quest’anno di ribadire che il settore culturale e turistico in Sardegna abbia bisogno di altro e che le istituzioni oggi al governo rappresentino poco le istanze provenienti dai nostri paesi.

Il Cabudanne è un presidio importantissimo per il Montiferru e non abbiamo remore nell’affermare che produrre e diffondere cultura sia uno strumento politico non neutrale. Il Cabudanne rimane quindi un presidio importante per il Montiferru. La sua natura stessa comporta mutamenti e riadattamenti repentini.

“Non ci piace la resilienza, preferiamo resistere e agire sui nostri territori senza pensare troppo alle sterili critiche che ci vogliono un po' troppo allineati alle esigenze dei nostri finanziatori. Ne paghiamo uno scotto importante fatto di difficoltà economiche e tentativi continui di delegittimazione. Ci dispiace ma anche quest’anno il Cabudanne non si ferma, prosegue il suo corso con la sfrontatezza che spesso ci ha caratterizzato in tutti questi anni. Per chi ci chiede quando ritorneremo a Seneghe nelle piazze dei paesi rispondiamo che ci stiamo attrezzando. Purtroppo, anche in questo caso i costi ci obbligano a realizzare il festival presso la casa padronale della famiglia Uras-Gallus (che ringraziamo da 19 anni). Siamo però certi che nel 2024 si aprirà una nuova fase che ci rivedrà occupare il centro storico del nostro paese”, illustra il direttivo di Perda Sonadora.

Il Cabudanne de sos Poetas si articolerà quest’anno tra i due spazi di Sa Prentza de Murone e il Campo della Quercia e ospiterà più di 50 ospiti suddivisi in 28 appuntamenti. Tra i poeti e poetesse di rilievo: Carmen Yanez (Cile), Juan Vincente Piqueras (Spagna), Nanni Falconi, Franco Buffoni, Tomaso Tiddia, Diletta D’angelo, Francesco Ottonello e ancora Gianmario Villalta, Giuliana Pala.

Mai come quest’anno sono preziose le collaborazioni con Entula e Liberos, il festival Propagazioni e Bimbi a Bordo che, come nella miglior tradizione della Sardegna, arrivano in sostegno al “Cabudanne de sos poetas” con appuntamenti di rilievo come quello dedicato al volume “Voglia di Restare. Indagine sui giovani nelL’Italia dei paesi” (Donzelli, 2022), o all’incontro con Gherardo Colombo, per oltre trent’anni magistrato, nel 2007 ha
lasciato la professione e da allora si è prodigato nella diffusione dei concetti di legalità e giustizia (soprattutto nelle scuole).

Per quanto riguarda lo spazio dedicato alla musica sicuramente è da segnalare il concerto di Daniela Pes, da poco vincitrice al Premio Tenco 2023 come “miglior opera prima” con il suo ultimo lavoro “Spira”. È un’unicità per il Cabudanne che l’aveva opzionata già̀ a inizio di quest’anno.

Un ritorno per un nuovo inizio è sicuramente quello di Marco Martinelli, tra i fondatori del Teatro delle Albe di Ravenna, con cui il festival di Seneghe da diversi anni porta avanti importanti collaborazioni come quella della “non scuola” che ha coinvolto tanti giovanissimi del paese. Il regista e autore romagnolo incontrerà il Cabudanne in questo momento molto particolare, nella speranza che la “non scuola” possa tornare a Seneghe già nei primi mesi del 2024.

Il Cabudanne già alcuni anni fa ha lanciato l’iniziativa dedicata alle mostre dimenticate. Le opere rimaste nelle stanze a lungo e che da troppo tempo non hanno la possibilità di essere viste e apprezzate da un pubblico più ampio. Quest’anno spetta alle opere del maestro Salvatore Sechi, pittore di Sarule, in arte “De Gonare”. Un artista e artigiano splendido che regalerà agli ospiti del festival di poesia la possibilità di guardare la nostra Isola con una retrospettiva artistica importantissima e di grande valore.

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