Roma omaggia Botero con una mostra diffusa

“L’Italia era la seconda patria di mio padre, Fernando Botero, e credo che nulla avrebbe potuto fargli più piacere che vedere le sue sculture monumentali esposte oggi nel cuore di questa città straordinaria, che tanto influenzò la sua opera”.

È il commento di Lina Botero alla presentazione della mostra diffusa ‘Botero a Roma’, presentata oggi a Palazzo Ripetta.

Dal 10 luglio all’1 ottobre la Terrazza del Pincio, piazza del Popolo, Largo San Carlo, piazza di San Lorenzo in Lucina, piazza Mignanelli e piazza San Silvestro ospiteranno per la prima volta 8 sculture monumentali di Fernando Botero, l’artista colombiano universalmente riconosciuto per le sue iconiche figure voluminose. Le opere allestite nel cuore di Roma sono ‘Donna seduta’ del 1991 e 2000 a piazza Mignanelli; ‘Gatto’ nella Basilica di San Lorenzo in Lucina; ‘Donna distesa’ e ‘Venere addormentata’ alla Terrazza del Pincio; ‘Cavallo con briglie’ a Largo San Carlo; ‘Adamo’ e ‘Eva’ a piazza del Popolo.

La mostra diffusa, a cura di Lina Botero con la realizzazione della Fernando Botero Foundation e la collaborazione con Il Cigno Edizioni, Bam Eventi d’arte e Il Cigno Arte, è un omaggio all’artista colombiano scomparso a settembre 2023. “Siamo stati invitati da Il Cigno a esporre le sculture – spiega la curatrice – nei luoghi più belli di Roma, città che ha un significato importante per mio padre, influenzato dalla pittura italiana del ‘400 che ha cambiato il suo modo di ritrarre”. Autore di opere monumentali dalle figure ingrossate, Fernando Botero ha uno stile inconfondibile con i ritratti di uomini, donne, animali e oggetti in modo allargato e voluminoso. “La mostra è nata dalle energie del Municipio I di Roma, uno spazio che accoglie la più alta concentrazioni di beni artistici e archeologici – ha commentato l’assessore alla Cultura Miguel Gotor – L’idea di fondo era occupare le piazze con le opere di un artista tra i più noti al mondo e metterle a disposizione dei cittadini e dei turisti senza la mediazione museale”. “E’ una mostra affascinante – ha dichiarato Lorenzo Zichichi di Il Cigno Edizioni – ma complicata per i volumi delle opere e gli spazi da individuare, i vincoli e le difficoltà urbane pregiubileo da affrontare”.

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