“Se Gaza diventa un bagno di sangue, una carneficina, non sarà solo una responsabilità solo di Israele“. Rula Jebreal si esprime così sulla crisi in Medioriente, con la prospettiva di un’operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza. “Le fonti da Gaza ci dicono che sono state uccise 4.400 persone, compresi 1.700 bambini. Sanno che ci sarà un’invasione di terra, la domanda che ci pongono è: ‘Chiedete agli israeliani quanti morti devono esserci per farli sentire sicuri’. I palestinesi a Gaza sanno perfettamente cosa sta per avvenire, tutte le infrastrutture civili possono diventare obiettivi. L’invasione di terra sarà tra 24 o 48 ore, cambia poco”, dice la giornalista a In Onda, su La7.
Jebreal punta il dito anche contro i leader occidentali: “A Israele non si chiede di rispettare il diritto internazionale, non si chiede di distinguere tra civili e miliziani. Se Gaza diventa un bagno di sangue, una carneficina, non sarà solo una responsabilità solo di Israele. Minerà la sicurezza nazionale degli europei e degli americani, questa viene già vista come una guerra dell’Occidente contro quella parte del mondo”.
Lo stop agli aiuti “è una punizione collettiva. E’ una strategia militare, si usano acqua e cibo come armi di guerra. Non vedono 2,3 milioni di palestinesi a Gaza come esseri umani, il ministro della Difesa li ha chiamati animali. Quando rendi un’intera popolazione responsabile delle azioni dei miliziani, diventa una punizione collettiva di un popolo e diventa un crimine di guerra”.