L’Italia partecipa indirettamente alla guerra tra Ucraina e Russia. Per questo, le relazioni tra Mosca e Roma “stanno attraversando un momento drammatico”. E’ la posizione dell’ambasciatore di Mosca in Italia, Alexey Paramonov, in un’intervista all’agenzia Ria Novosti.
“Roma ha aderito a tutte le possibili azioni anti-russe: la fornitura di armamenti e di informazioni di intelligence al regime di Kiev, la diffusione della propaganda ucraina anti-russa, e così via. E, ahimè, allo stesso modo degli altri membri della Nato, la Repubblica Italiana ha preso indirettamente parte al conflitto ucraino schierandosi a fianco di Zelensky”, dice.
“A mio parere, le relazioni tra la Russia e l’Italia stanno attraversando un momento drammatico. Già da un anno e mezzo osserviamo come l’Italia, soggetta a influenze derivanti dall’appartenenza a un blocco, alle pressioni esterne e a reazioni emotive, abbia finito per allontanarsi unilateralmente dalla Russia”, osserva il diplomatico, secondo cui “nonostante ciò, per il momento Russia e Italia mantengono le relazioni diplomatiche”.
“Noi utilizziamo questi canali per trasmettere informazioni, comunicati ufficiali di vario genere, difendere gli interessi di persone fisiche e giuridiche, e per preservare anche solo un livello minimo di comunicazione interstatale, ma anche per scongiurare pericolosi malintesi riguardanti aspetti chiave delle relazioni bilaterali e internazionali -aggiunge- Bisogna riconoscere che il danno arrecato ai rapporti tra i nostri due Paesi è enorme, ma se il punto di non ritorno ancora non è stato raggiunto, non è certo saggio sostare in equilibrio instabile”.
“I nostri rapporti con la società civile italiana, e cioè con i cittadini comuni che non ricoprono incarichi amministrativi, ci rassicurano in merito alla saggezza, al buon senso e all’apertura del popolo italiano. La gran parte degli italiani si posiziona inequivocabilmente a favore del mantenimento di un rapporto amichevole con la Russia”, afferma ancora.
“Non si augurano altro che il conflitto ucraino possa terminare rapidamente, che le sanzioni siano ritirate e che si possa tornare al dialogo costruttivo e reciprocamente vantaggioso che esisteva prima – dice – Molti italiani, essendo cattolici e autentici sostenitori delle posizioni antimilitariste, danno ascolto alla visione umanitaria ed equilibrata di Papa Francesco”.