Russia, rinvenuto laboratorio ucraino dove venivano fabbricate armi chimiche

Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha rilasciato un comunicato in cui viene riportato che durante l’ispezione da parte degli uomini del genio militare dell’area industriale di uno degli insediamenti vicini ad Avdeevka (nelle zone recentemente passate sotto controllo russo), in uno degli edifici semi distrutti è stato scoperto un laboratorio con attrezzature chimiche.

Sul posto è stata inviata una squadra delle Truppe di protezione dalle radiazioni, dagli agenti chimici e biologici per ispezionare i locali ed analizzare quanto rinvenuto. In laboratorio sono stati trovati un evaporatore rotante semi-industriale, una cappa chimica a filtrazione, reattori chimici, bombole di anidride carbonica e scaffali contenenti utensili da laboratorio e reagenti. Inoltre sono state rinvenute maschere antigas, compresi modelli di fabbricazione americana, e una tuta protettiva di fabbricazione polacca.

Le analisi approfondite delle sostanze presenti nei contenitori del laboratorio hanno mostrato la presenza di acido solforico e cianuro di sodio, il che ha suggerito che l’uso delle apparecchiature trovate servisse per la produzione di sostanze velenose. Nel laboratorio poteva operare uno staff di 2-3 persone, producendo almeno 3 kg sostanze velenose al giorno. Nella nota del Ministero della Difesa viene sottolineato che la dose letale per inalazione per questo tipo di sostanze velenose si attesta sui 70-80 mg per una persona. La Convenzione sulle armi chimiche vieta l’impiego dell’acido cianidrico.

Questa sostanza chimica tossica provoca vertigini, aumento della frequenza cardiaca, vomito, convulsioni, paralisi dei muscoli respiratori e la morte. Sul fronte è stato più volte registrato l’impiego da parte Ucraina di munizioni artigianali contenenti questa sostanza. Il più delle volte queste munizioni vengono sganciate sulle posizioni russe da con l’impiego di droni.

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