La sala colloqui di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Brotzu di Cagliari da oggi è dedicata a Paolo Pizzi, il primo donatore di organi in Sardegna, scomparso nel 1988 a solo 11 anni.
Proprio quel gesto d’amore dei familiari segnò l’avvio del programma trapianti nell’Isola.
L’inaugurazione dello spazio pensato per offrire conforto e riservatezza ai familiari dei pazienti ricoverati.
Un ambiente impreziosito dall’intervento artistico di Giorgio Casu.
Presenti i medici che nel 1988 ebbero il coraggio di superare le stringenti barriere normative dell’epoca. Tra loro Franco Meloni, allora direttore sanitario; Ugo Storelli, Paolo Pettinao e Pierfelice Todde, i professionisti che resero possibile il primo trapianto di rene in Sardegna.
Una decisione complessa, ma che consentì di salvare la vita a una giovane donna. La storia di Paolo Pizzi è una storia che a Sinnai (alla cerimonia di questa mattina era presente, insieme ai vertici dell’azienda anche la sindaca Barbara Pusceddu), ricordano tutti: fu travolto da un’auto mentre giocava in bicicletta. Le sue condizioni apparvero immediatamente disperate e, in un momento di inimmaginabile sofferenza, i genitori trovarono la forza di dire sì alla donazione degli organi.
A distanza di 37 anni, l’Arnas Brotzu rinnova il proprio impegno nella promozione della cultura della donazione.