“Salvaguardiamo il servizio di continuità assistenziale in Sardegna”, prosegue la mobilitazione

Nel prossimo Accordo Integrativo Regionale della Sardegna, l’attuale Governo Regionale intende accorpare e ridurre enormemente il numero delle Guardie Mediche in Sardegna, con turni per i medici di sole 4/6 ore e chiusura del servizio a mezzanotte. La politica  intende così chiudere di fatto oltre il 70% delle Guardie Mediche della Sardegna , ovvero ben 140 dei 191 Punti Guardia attualmente esistenti.

Di fatto tutte le Guardie che chiuderanno a mezzanotte sono a rischio di chiusura definitiva per mancanza di personale, perchè nessuno andrà a lavorarci. Sarà irrealizzabile, inoltre, che i pochi medici in servizio, possano effettuare, su ambiti territoriali così estesi, anche le visite domiciliari.

Ne conseguirà che ovunque, ma soprattutto in molte zone disagiate o disagiatissime, (come già succede in Lombardia, da cui la politica attuale vuole copiare il modello, basato sempre più sull’assistenza privata), verrà meno l’unico riferimento sanitario per la popolazione, che sarà costretta a ricorrere al 118 o direttamente ai Pronto Soccorso, con un fenomeno a cascata e sovraccarico lavorativo su altri comparti, inclusi i medici di famiglia.

Si verificherà, ancor più, il già noto fenomeno della fuga dei Medici, soprattutto dalle zone più sfavorite della Regione, ma ancor più in generale, dalla Medicina del Territorio e dal Servizio Pubblico.

Per queste ragioni prosegue la raccolta di firme online per salvaguardare la Continuità Assistenziale (guardia medica) preservare la sua attività per l’intero orario consueto (notturno, prefestivo e festivo) e garantire alla popolazione questo indispensabile Servizio della Medicina del Territorio.

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