San Teodoro, un bene confiscato alla criminalità dedicato a persone con disabilità

 Liberi di scegliere dove e con chi vivere. Non è soltanto uno dei tanti slogan di cui spesso si abusa in ambito sociale, bensì una concreta possibilità per le persone con disabilità. I progetti di vita personalizzati e co-progettati, dedicati a coloro che si preparano ad una vita adulta fuori dal proprio nucleo familiare, consentono di fare esperienza, esercitarsi e sviluppare le autonomie necessarie per realizzare le proprie scelte di vita. In quest’ottica rientra l’immobile inaugurato questa sera a Baia Salinedda (San Teodoro – Olbia), che l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha assegnato all’Associazione Bambini Cerebrolesi della Sardegna.

Il progetto. Abc Sardegna ha partecipato a un bando dell’Agenzia e presentato un progetto che, dopo essere stato approvato, ha permesso di avere le chiavi dell’immobile e dedicarsi ai lavori di restauro. Il progetto prevede laboratori residenziali di vita indipendente per persone con disabilità, giovani e adulte, per l’apprendimento delle competenze della vita quotidiana autonoma, lontano dai familiari, con il sostegno di operatori professionali, orientati a preparare gli ospiti ai rispettivi progetti di vita indipendente. Il servizio comprende il coordinamento di tutte le attività, l’affiancamento, il tutoring e il mentoring per i beneficiari e le loro famiglie per la co-progettazione e la realizzazione di piani personalizzati, ai sensi della legge 162/1998 e di percorsi finalizzati al “Dopo di noi”.

Abc Italia. «Siamo lieti di arrivare alla fine di questo primo step di progettazione e di sistemazione dell’immobile, al quale hanno partecipato tutti i nostri operatori», spiega Marco Espa, presidente di Abc Italia. «Questo è anche un riconoscimento al lavoro che conduciamo da 34 anni, sin dalla fondazione dell’Associazione. Parliamo di un immobile di grandissimo pregio, a pochi chilometri dalla Costa Smeralda. Inaugurarlo nel bel mezzo della stagione estiva, quando tutta la costa gallurese è in fermento per l’arrivo di migliaia di turisti, assume un significato sociale di grande rilievo. Questo bene consentirà di aprire le porte ai percorsi di vita indipendente a tantissime persone con disabilità e anche ad altre realtà del Terzo settore, sia sarde che della penisola, che avranno il piacere di collaborare con Abc Sardegna».

Abc Sardegna. «La costruzione di un percorso di vita indipendente è l’obiettivo strategico del progetto, che individua nella sfera dell’abitare gli elementi costitutivi della vita quotidiana di qualunque persona», sottolinea Luisanna Loddo. «La preparazione di un pasto o la prima esperienza di pernottamento al di fuori delle mura domestiche, e senza la presenza di genitori o familiari, rappresenta una pietra miliare nel percorso di una persona con disabilità verso il raggiungimento della propria autonomia possibile. D’altra parte, poiché vivere per la prima volta una simile esperienza può risultare molto sfidante e impegnativo, le persone che affrontano questo percorso devono essere accompagnate con una metodologia rigorosa e il supporto di adeguate professionalità. Il modello progettuale proposto prevede laboratori residenziali formativi per persone con disabilità che non hanno mai fatto un’esperienza di questo tipo, con moduli di soggiorno di tre, sette o 15 giorni. In ciascuno dei soggiorni risiedono presso la struttura non più di due persone con disabilità, affiancate da educatori professionali e volontari. Ciascun soggiorno sarà preceduto da un percorso educativo tenuto da Abc Sardegna, e sarà finalizzato all’apprendimento della gestione di sé rispetto allo spazio e alle attività della vita quotidiana. Tutti i momenti della giornata saranno occasioni educative per l’autonomia possibile, anche per quanto riguarda la preparazione dei pasti quotidiani. Sulla base di un’analisi storica dell’attività svolta e di un sondaggio informale sull’interesse delle famiglie per questi percorsi di autonomia, si è definita una tipologia di moduli in funzione di quattro livelli di intensità (altissima, alta, media o bassa) delle attività assistenziali necessarie per le esigenze dei beneficiari. Nessuno sarà escluso».

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