“Mai lette in un comunicato stampa istituzionale tante cialtronerie come quelle contenute nelle ultime dichiarazioni rilasciate dall’assessore alla sanità a poche ora dalla sua fuga dal confronto con i sindacati in manifestazione sotto il suo assessorato.
L’ultima delibera è un crimine contro la salute pubblica. Un atto ostile contro pazienti e personale. Un atto che paralizzerà gli investimenti già programmati, come confermato dalle parole dello stesso Doria, per ripartire da zero. E che porterà a una situazione nota: perdere risorse, far decadere gli ospedali esistenti e rendere sempre più difficile la cura dei pazienti.
La “modernità” di cui parla l’assessore, evidentemente, è quella che in attesa di costruire nuove cattedrali sanitarie oggi nemmeno abbozzate, costringe i sardi a rinunciare alle cure o a curarsi nelle strutture del continente. Quella che chiude i pronto soccorso. Quella che porta alla fuga medici e infermieri e non valorizza le loro professionalità .
Ed è altrettanto ridicolo il fatto che la Giunta, a parole, parli di tempi molto rapidi quando la realtà dei fatti ci ha dimostrato come tutta la spesa nelle loro mani (fondi regionali, pnrr, risorse fsc, risorse della programmazione europea) sia inesorabilmente ferma. Lo dicono le cifre, inconfutabili.
E lo dicono anche i tempi della stessa delibera: hanno impiegato quasi tre anni per scrivere quattro fogli di intenzioni sterili sui nuovi ospedali. Affidando tra l’altro la competenza a un’azienda, l’Ares, che oggi non può nemmeno deliberare efficacemente perché priva di una figura apicale, il direttore sanitario, così come buona parte delle strutture nevralgiche di una regione che hanno portato all’immobilismo.
Nel mentre, lo segnaliamo tutti i giorni, anche i reparti di eccellenza della sanità sarda cadono a pezzi. Pensiamo ai trapianti, un tempo motivo di vanto per la sanità isolana e oggi in gravissima crisi. Pensiamo all’oncologia, la cui disorganizzazione è vergognosa e disperante. Pensiamo al microcitemico affogato dai pasticci della loro legge di riforma che oggi non piace più nemmeno a chi l’ha scritta.
Di questo dovrebbe occuparsi l’assessore, non di follie. La descrizione semplicistica che l’assessore racconta può funzionare solo nei fumetti o nei videogiochi, non nella realtà. Sia serio: siamo in un momento critico per la salute dei sardi, non è possibile perdere altro tempo e altre risorse.
Chiederemo un dibattito urgente in Consiglio regionale su questi temi. E che sia una discussione senza ambiguità e silenzi inaccettabili. Il collegato può aspettare: prima c’è la salute dei sardi.”